martedì 31 luglio 2012

Milena Magnani con il suo Delle volte il vento a Sentieri a Sud 2012


Anche per questo 2012 si rinnova l’appuntamento con la rassegna “SENTIERI A SUD”, dedicata alle produzioni e agli attraversamenti culturali, tra musica e poesia, tra documentario e racconto, tra cultura antica ed evoluzioni moderne: uno spazio di confronto su vari temi in un luogo ricco di storia e di storie. “SENTIERI A SUD” nasce con l’idea di condividere in uno spazio fisico e mentale, un luogo dell’anima che è stato fulcro della vita di una comunità, impressioni utili a favorire una maggiore conoscenza della cultura orale salentina e di coloro che sono oggi le nuove voci narranti in questa “isola sonante”. Il terzo sentiero è per mercoledì 1 agosto 2012 alle ore 21,00 nelle campagne di Kurumuny a Martano con "Delle volte il vento” di Milena Magnani (Kurumuny Edizioni). Incontro e reading con l’autrice a cura di Anna Chiriatti, Mauro Marino e Vincenzo Santoro accompagnati alla chitarra da Armando Guit Serafinie e intervento musicale de ‘Upapadia “La Peronospora” live folk rock originale salentino.  Presenta l’autrice Fulvio Colucci
DELLE VOLTE IL VENTO di Milena Magnani (Kurumuny). Illustrazioni Lucio Montinaro. Dall'autrice del romanzo Il circo capovolto (Feltrinelli 2008)
Delle volte il vento fa uno strano giro e genera destini nuovi, in rapido divenire. Un viaggio verso una terra promessa che non c’è. L’approdo su una spiaggia di fuoco che è avamposto di un altro domani e gabbia dorata di un’idealità perduta. La nostalgia del ritorno compressa in mille ricordi sedimentati senza valigia e un Salento sempre sospeso tra un passato e un futuro troppo lenti. In mezzo due donne scandalosamente forti e radicate nel loro vissuto ma esposte a un’incertezza nucleare. Un continuo misurarsi con l’orizzonte di un mare che unisce e divide, esaspera la percezione, adultera i colori. Delle volte il vento. Lume è una fervente comunista e seguace di Hoxha, incarcerata per dieci anni dal suo stesso padre padrone per aver inteso il comunismo come punto di vista critico e mai ortodosso. Questa donna senza più mondo arriva nel Salento, nel vuoto di storia e di prospettive esistenziali e culturali dell'altra protagonista, Carmelina. Arriva con altri albanesi in cerca di povere ricchezze, a caccia di delusioni. Ma lei non è come gli altri: non è più in Albania ma non vuole essere nemmeno in Italia. Non è più all'Est ma neppure all'Ovest, forse solo nel mare, perché nel mare delle volte ci si può illudere di essere da qualche parte senza essere veramente in nessun luogo. Lume rifiuta quell'Occidente che è la negazione di tutta la sua vita e si accampa chiusa, difesa, recintata, in faccia al mare. Senza parlare con nessuno, in una specie di autismo politico-culturale. L'anomalia di questo comportamento così ostinato e diverso da quello degli altri profughi affascina Carmelina, che intuisce una richiesta profonda in quella radicalità. Una radicalità che è anche la sua, la radicalità di chi non rinuncia a cercare qualcosa tra l'orizzonte e il nostro essere qua. La tenerezza di un’amicizia fatta di molti ostinati silenzi, quelli di Lume, arroccata in riva al mare, e di altrettanto ostinate parole, quelle di Carmelina, per convincere, per smuovere, per salvare.

Info:
0832 - 801528

lunedì 30 luglio 2012

FLASHBOOK. LETTURE A CIEL SERENO A TORRE SUDA


Chi l'ha detto che ai bambini si può leggere solo la sera, prima di andare a dormire? Si può leggere sempre, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo! Molto meglio se su una bella Piazza che s’affaccia sul mare al tramonto. FLASHBOOK. LETTURE A CIEL SERENO – iniziativa ideata dall’associazione MaMi (Mamme a Milano), insieme ai gruppi Facebook "Libri e Marmellata" e "Letteratura per l'infanzia" – sbarca a Torre Suda, nel cuore del Salento, grazie all’idea di Walter Spennato che, insieme a Lupo Editore, e con la collaborazione dell’assessore alle Pari Opportunità Maria Rita Vergari e la consigliera Annamaria Errico, con il patrocinio del Comune di Racale, daranno vita a LUPI DI MARE RACCONTANO – quattro Flashbook pensati per i bambini del luogo ma anche per i turisti che soggiornano nella splendida marina ionica. I Flashbook sono degli incontri di lettura "dal basso", un modo nuovo ed originale di avvicinare bambini e genitori al mondo dei libri, attraverso la letture di favole e racconti. L’idea originale del Flashbook LUPI D MARE RACCONTANO sta però nel fatto che le autrici si fanno esse stesse lettrici per i bambini delle proprie favole, dei racconti che esse hanno immaginato e scritto: un modo ancora più “intimo” per far entrare i bambini all’interno della storia letta, ma anche l’opportunità per i genitori di confrontarsi con le autrici dei libri.

Il primo flashbook si terrà martedì 31 luglio dalla scrittrice-poestessa CARLA SARACINO che leggerà ai bambini il suo ultimo libro Gli orologi del paese di Zaulù (Lupo).

Martedì 7 agosto saranno la scrittrice CHIARA LORENZONI e l’illustratrice CHIARA CRINITI ad animare il secondo flashbook, dove la prima leggerà alcuni brani tratti dal suo ultimo libro Attila e Adalberta (Lupo); mentre la Criniti entrerà con i bambini nel mondo dei disegni e delle illustrazioni.

Il terzo appuntamento è per venerdì 17 agosto, dove lettrici locali leggeranno alcune delle favole e delle filastrocche pubblicate nei meravigliosi albi giganti illustratissimi Un, due, tre Stella editi da Lupo.

Chiuderà la flash-rassegna la celebre scrittrice ELISABETTA LIGUORI. L’appuntamento è per venerdì 24 agosto, con la lettura di alcuni brani del suo attesissimo libro per bambini che in autunno sarà pubblicato da Lupo, dal titolo Kora. Una storia a colori: una favola che è anche un po’ una storia vera sul mondo delle adozioni, rivolta ai bambini ma anche agli adulti.

Tutti gli incontri di lettura si svolgeranno a Torre Suda nell’Area Eventi alle ore 19.00.

Info
0832949510






giovedì 26 luglio 2012

DONNE IN THRILLER A COLLEPASSO (LECCE)


“DONNE IN THRILLER”  Incontro, racconto e presentazione delle opere narrative: “CAFE’ DES ARTISTES” di ANGELA LEUCCI (Lupo Editore) e “L’AVVOCATO DEL RE” di MARIA SERENA CAMBOA (Lupo Editore). L’appuntamento è previsto per il 28 luglio 2012 ore 21,00 presso il Palazzo Baronale di Collepasso (Lecce). Presenta e modera: Mario Del  Vecchio.  Due donne, due thriller, una galleria di suggestioni e introspezioni psicologiche che vi condurranno in un mondo romanzesco insolito. ANGELA LEUCCI è tutto e di più: giornalista, blogger, scrittrice, ha pubblicato diverse raccolte di racconti e poesie. "Cafè des Artistes" è un romanzo breve che ci conduce attraverso storie quasi inenarrabili, ma al tempo stesso mescola ironia e malinconia. MARIA SERENA CAMBOA è una giovane avvocato cassazionista, autrice di numerosi articoli e saggi. E' alla sua prima opera narrativa, un legal thriller all'italiana dove si intrecciano giochi di potere,cinico arrivismo, ma anche un po' di candido amore, il tutto tra Foro leccese e campagne salentine. Ma non possiamo raccontarvi tutto, venite ad ascoltare, e soprattutto...a leggere!!! "Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. " DANIEL PENNAC


L’avvocato del Re di Maria Serena Camboa - Non sono certo intuito ed ambizione a mancare a Martina Borghesi, giovane avvocato del Foro leccese, segnata da una traumatica esperienza che la lega contraddittoriamente al brillante Teodorico Fuortes. Quando la bellissima Cinzia viene trovata cadavere nella fangosa campagna salentina, ad essere accusato del delitto è il fidanzato Giacomo, perfetto capro espiatorio. Chiamata ad assisterlo da Fuortes, Martina scopre presto che nulla è come sembra: oscure ingerenze viziano le indagini, mentre un'accesa campagna elettorale suscita inimicizie e sospetti incrociati. L'avvocato viene a conoscenza di scottanti risvolti della vita locale che la guidano verso una verità terribile e devastante. Un legal thriller all'italiana in cui si intrecciano giochi di potere, introspezioni psicologiche, cinico arrivismo e il sogno del grande amore.

Avvocato cassazionista, si occupa in prevalenza di diritto bancario e dei mercati finanziari. In campo accademico e professionale ha scritto numerosi articoli e saggi: Il nuovo reato di usura: dallo stato di bisogno al tasso di soglia, in Quaderni di ricerca, Dipartimento Studi Giuridici, Università degli Studi di Lecce, 1997; La riforma del reato di usura, in Rivista del Consiglio, Ordine degli Avvocati presso la Corte d'Appello di Lecce, n. 1/98; Ancora sulle società professionali: una questione dibattuta, in Rivista del Consiglio, Ordine degli Avvocati presso la Corte d'Appello di Lecce, n. 4/98; I patti parasociali alla luce della disciplina dettata dal Testo Unico della Finanza, in Quaderni di ricerca, Dipartimento Studi Giuridici, Università degli Studi di Lecce, Lecce, n. 12, 2001; Le indagini in banca, cosa resta del segreto bancario?, in Rivista del Consiglio, Ordine degli Avvocati presso la Corte d'Appello di Lecce, n. 1/02.
L'avvocato del re è la sua prima opera di narrativa.

Cafè des artistes di Angela Leucci - Una bionda detective argentina, un caffè letterario, lo strano omicidio di un pusher. Sono solo alcuni degli elementi di "Café des Artistes", romanzo breve che apre il ricco scenario ai personaggi racchiusi in questa raccolta. Una galleria di suggestioni, in cui il folle Michele Lamorte scolpisce nella pietra l'immagine della moglie morta e il motto "Beati quelli che non hanno storia", un'insegnante costruisce dentro di sé l'aberrazione per i lunedì, due gemelle uccidono per essere felici e due gemelli si danno all'incesto per liberare il mondo dal male. Come nei Menecmi plautini o nei film di Peter Greenway, anche le immagini simmetriche nascondono storie inenarrabili, tutte da leggere.

Angela Leucci - Incantatrice di serpenti, go-go dancer, blogger e giornalista, Angela Leucci è lo pseudonimo infelice dietro cui si nasconde Clarita Lasalerosa, l'eroina di questo romanzo. Attualmente è corrispondente per i quotidiani "La gazzetta del mezzogiorno" e Otranto Oggi, il settimanale Belpaese e per il portale DireDonna. Ha pubblicato con Akkuaria "Nani, ballerine e altre suggestioni" ed è stata finalista al concorso "Streghe e vampiri" di Giovane Holden Edizioni. Suoi racconti e poesie sono comparsi nelle raccolte "31 piccoli scatti & scritti" di Linea BN Edizioni ed "Eroticoamore" di Albus, e nella miscellanea "Note di storia e cultura salentina" della Società di Storia Patria per la Puglia.


Info
0832949510

martedì 24 luglio 2012

Parte Sentieri a Sud 2012


Anche per questo 2012 si rinnova l’appuntamento con la rassegna “SENTIERI A SUD”, dedicata alle produzioni e agli attraversamenti culturali, tra musica e poesia, tra documentario e racconto, tra cultura antica ed evoluzioni moderne: uno spazio di confronto su vari temi in un luogo ricco di storia e di storie. “SENTIERI A SUD” nasce con l’idea di condividere in uno spazio fisico e mentale, un luogo dell’anima che è stato fulcro della vita di una comunità, impressioni utili a favorire una maggiore conoscenza della cultura orale salentina e di coloro che sono oggi le nuove voci narranti in questa “isola sonante”. Si parte con il primo sentiero mercoledì 25 luglio 2012 alle ore 21,00 nelle campagne di Kurumuny a Martano con "Ricci i tuoi capelli, arie e canti popolari di Cannole" edito da Kurumuny con contributi critici di LUIGI CHIRIATTI, CIRO DE ROSA, SALVATORE ESPOSITO, RAFFAELE CRISTIAN PALANO, ADRIANA BENEDETTA PETRACHI. E’ previsto l’intervento musicale delle Cantrici di Cannole
"Ricci i tuoi capelli - Arie e canti popolari di Cannole" aggiunge un ulteriore tassello nel percorso di ricerca musicale al quale la casa editrice salentina Kurumuny, con assiduità, dedica parte del suo ricco catalogo; basti pensare ad uscite recenti come "Corimondo", "Canti e suoni della tradizione di Carpino", "Uccio Aloisi il Canto della Terra", "Uccio Bandello la Voce della Tradizione", dove la formula del booklet+cd reinventa la trasmissione della tradizione. "Ricci i tuoi capelli" dà voce a un canto tutto al femminile. La maggior parte del repertorio presente in questo lavoro è rappresentato dai canti diffusi in tutta la Penisola e questo elemento conferma, ancora una volta, come la poesia popolare e la sua musica, che toccano corde del sentire comune, sono conosciute ovunque, appartengono a tutti e suscitano uguali sentimenti anche se il "modo" di esecuzione assume caratteristiche diverse e le fanno appartenere al luogo e al tempo in cui vengono eseguiti. Al centro dell'indagine che ha dato vita a questa pubblicazione è la voce che è corporeità, spessore, timbro, calore comunicativo, e che si fa mezzo per riannodare i fili della memoria, per narrare, testimoniare. I canti a sole voci di questa raccolta possiedono una marcata valenza emozionale: sono storie più o meno conosciute, che raccontano dell'amore, della fatica del lavoro, delle relazioni sociali, della quotidianità, dell'emigrazione, della lontananza. Il cantare di queste donne è giocoso e nudo, senza orpelli e senza palchi e riflettori, un cantare distante dai codici spettacolari che è il segno di quanto l'analisi della pluralità sonora salentina non possa darsi del tutto completata e riveli ancora tesori, al di là del mare, sole, mieru (vino) e pizzica, giustamente celebrati, ma più spesso spacciati e consumati con superficialità. Il volume è corredato da due Cd che contengono un'antologia di brani scelti, per un totale di 42 tracce. Il Cd "Ricci i tuoi capelli, arie e canti popolari di Cannole" è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS - PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV" ed è patrocinato dalla Provincia di Lecce, dall'Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole.

Cell.. 3299886391

lunedì 23 luglio 2012

Il Tango di Paola Scialpi al Joli Park Hotel di Gallipoli


Paola Scialpi presenta dal 25 luglio al 10 agosto 2012 presso il Joli Park Hotel di Gallipoli (Lecce) in via Lecce 2, le sue opere dedicate al Tango. «Il tango non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l' "otto", che è come il cuore del tango, lo fa la donna. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l'improvvisazione. (Miguel Ángel Zotto)»
Il tango trova la sua origine in Argentina e Uruguay come espressione di una cultura popolare, per poi divenire vera e propria forma d’arte , che comprende nella sua fenomenologia musica, danza, testo e canzone. Danza sensuale, di grande fisicità e seduzione che vive nella simbiosi performativa ed esistenziale della coppia. 
In questo momento di profonda crisi sociale a livello mondiale, l’artista Paola Scialpi presenta un progetto pittorico, bello, ludico, sensuale, gioioso e giocoso. “Tango” è dunque  il titolo di questa mostra che Paola Scialpi presenta al pubblico al Joli Park Hotel di Gallipoli. Nelle sue opere non c’è posto per l’essere maschile spesso relegato in secondo piano, proprio mentre risuonano le note della danza e mentre una donna archetipo della leggendaria Eva si serve del tango per sfoderare le sue “armi” migliori in fatto di seduzione. Una gamba tornita che fa capolino tra le balze di una gonna rossa o una scollatura ardita e generosa, la fanno diventare vera e assoluta protagonista di un percorso di seduzione che rifuggendo da baluardi di fumose rivendicazioni, ammalia l’uomo che si lascia morbidamente trascinare nel vortice ritmato della passione. L’artista torna alla leggerezza con i suoi colori che da anni la caratterizzano, il bianco, rosso e nero che sembrano rappresentare perfettamente le atmosfere del tango argentino

mercoledì 18 luglio 2012

CHI E' E.M.? L'autore misterioso di "La regina del catrame"


“Settembre 2011. Alla nostra redazione di Corbaccio arriva una mail della Signora B, agente letterario, in cui si propone la lettura di tre romanzi polizieschi di un autore sconosciuto: Emilio Martini. Si tratta delle avventure di un commissario di polizia con la segreta aspirazione di diventare scrittore. Editor e redattrice, decidono di leggere il manoscritto. Sono affascinate: i sapori delle gustose cene che il commissario si concede durante le indagini, il realismo dell’ambientazione e l’atmosfera sono gli elementi che le conquistano. Incuriosite, decidono chiedere qualche informazione in più sull’autore: chi è, cosa fa nella vita. La Signora B ignora chi sia Emilio Martini, ha ricevuto l’incarico di occuparsi della ricerca di un editore e così ha proceduto. L’unica notizia è che si tratta di uno pseudonimo: il nome proprio è un omaggio a Salgari e il cognome è stato scelto perché ricorda un prodotto italiano di valore. In casa editrice si scatena la ricerca online a “Emilio Martini”: Facebook, Google e tutti i mezzi di Internet vengono utilizzati, ma senza risultati. Alcuni ‘Emilio Martini’ esistono, ma cascano dal pero quando vengono interpellati, non sanno assolutamente nulla del commissario Bertè né sono scrittori. Le supposizioni si fanno sempre più numerose: perché un autore dovrebbe celarsi? È timido? Refrattario a comparire? Può essere un autore già famoso per altre opere che non vuole ‘contaminare’ la sua carriera con un semplice poliziesco… magari un professore di filosofia, un saggista, uno storico? Può essere un abile simulatore di stile…


Il giallo nel giallo, il mistero nel mistero… Ma, dall’analisi del testo emergono alcuni indizi: non può essere giovanissimo, è di certo un assiduo, frequentatore della Liguria ma molto probabilmente è milanese, visto l’amore con cui parla di Milano, e soprattutto dimostra di conoscere a fondo l’ambiente della Questura… quindi, logicamente, un poliziotto che per ovvi motivi ha deciso di celarsi sotto falso nome. Oppure per converso la scelta di non comparire può essere dettata da un’altra impossibilità: è un malavitoso, un latitante, qualcuno che conosce l’ambiente poliziesco ma sta dall’altra parte della barricata…
E allora? Allora Corbaccio ha deciso di accettare la sfida del misterioso Emilio Martini e di pubblicare le indagini del commissario Gigi Berté, una nuova, agile serie per chi ama indagini, ambientazioni, situazioni e noir tutti italiani raccontate in tre romanzi, di cui il primo è “La regina del catrame”.

 CHI È E. M.? - Comunque non ci daremo per vinti e la figura misteriosa che si cela dietro lo pseudonimo di Emilio Martini. Pubblicheremo tutti gli indizi su http://www.facebook.com/CommissarioGigiBerte

sabato 14 luglio 2012

SALENTO FUOCO E FUMO DI NANDU POPU (LATERZA)

Strade antiche costrette da muretti a secco. Strade volute dalle vigne e dagli ulivi. Strade colorate dal rosso della terra arsa e dal bianco delle rocce calcaree.

Ne ho visti di ulivi strani in vita mia, ma quelli di queste parti hanno forme fuori da qualsiasi logica progettuale, come se la natura li avesse affidati a un artista strambo che con le sue sculture vuole esprimere solo stupore. Gli ulivi sembrano l’istantanea di un movimento convulsivo. Alberi autolesionisti che si squarciano il ventre per creare caverne in cui vivono animali, insetti e folletti dai cappelli rossi. Alberi che annodano i propri rami per ingannare le simmetrie, e che anche quando il vento è assente e sono immobili appaiono fluidi e impetuosi come dervisci roteanti. Gli ulivi di queste brulle e arse pianure posano come divi esibizionisti che ostentano le proprie forme sicuri di essere unici.

mercoledì 11 luglio 2012

Mino De Santis a Martano con la seconda tappa del tour “Caminante”





















Giovedì 12 luglio presso i "Giardini del duca" a Martano, nell'ambito della programmazione culturale estiva promossa da Zero Project, dalle ore 21, si terrà la presentazione di "Caminante" di Mino De Santis, prima produzione di Ululati, la nuova collana di Lupo Editore nata per diffondere e promuovere musica. Un nuovo cd, il secondo, per Mino De Santis, il cantautore protagonista di uno degli esordi più interessanti degli ultimi anni, sulla scia delle ballate impegnate di Fabrizio De André e con un'ironia lacerante, degna del migliore Rino Gaetano. "Caminante" sarà disponibile dal 9 luglio in tutte le librerie, e scaricabile su iTunes. Sembra passato molto più tempo, in realtà soltanto un anno, da quando l'estate scorsa venne infuocata dagli accordi e dalla voce di Mino De Santis, autore del suo esordio intitolato "Scarcagnizzu", il suo brano "Tutto è cultura", in un tam tam partito sul web grazie a un divertentissimo video, fu capace di toccare, in modo davvero popolare e 'trasversale' tutte le corde di chi si occupa, nel bene o nel male, di cultura in Salento, e non solo: riferimenti colti si mescolano a note popolari, e l'attenzione ai testi e alla musica è mediata da un'altrettale attenzione verso il messaggio; le atmosfere evocate ricordano, ad esempio, quelle del famoso "Noi semo quella razza", inno a chi lavora, che Carlo Monni (alias "Bozzone") cantava nel film di Giuseppe Bertolucci, "Berlinguer ti voglio bene", seduto sulla canna della bicicletta di un giovanissimo Roberto Benigni. Nel disco, insieme a Mino De Santis suoneranno Pasquale Gianfreda al basso, Pantaleo Colazzo alla fisarmonica, Nazario Simone alle percussioni e la voce di Dario Muci. Importante anche la presenza, nel primo cd di Ululati, di Mario Perrotta, attore a autore di caratura nazionale, che ha prestato la sua voce per l'introduzione e il finale di "Caminante". Ma le sorprese non finiscono qui, ci sarà infatti un altro regalo che Lupo Editore farà durante la serata di presentazione di "Caminante". Infatti sul palco, insieme agli ottimi strumentisti che accompagneranno Mino De Santis nel suo concerto, avverrà anche la proiezione in anteprima assoluta di un videoclip (disponibile in rete dal giorno successivo), realizzato da Lupo Editore per uno dei singoli di "Caminante", dal titolo "Lu cumpagnamentu". "Lu cumpagnamentu" è un vero e proprio cortometraggio, scritto e diretto dal regista Gianni De Blasi e prodotto da "Zero Project". Per la realizzazione di questo video sono state impegnate oltre ottanta comparse, per quattro giorni di riprese nel comune di Martano. Una nota di colore, due dei quattro giorni di riprese sono stati realizzati interamente presso il Cimitero di Martano. Tutta l'amministrazione del Comune ha dato fin da subito la sua adesione al progetto, nelle persone del sindaco Massimo Coricciati, del vice sindaco, Stefano Gallo, del comandante della polizia municipale Costantino Iorio, fino all'assessore ai servizi cimiteriali, Vito Chiriatti. "Lu cumpagnamentu" è un cortometraggio della durata di circa dieci minuti, che vede coinvolta anche la Banda di Nardò, diretta dai maestri Andrea e Dario Doremi. Qual è il tema de "Lu cumpagnamentu"? L'editore Cosimo Lupo non intende svelare nulla di più di ciò che si può intuire: l'opera che Gianni De Blasi ha realizzato per il pezzo di Mino De Santis è un emblema di ciò che un editore, al giorno d'oggi, è disposto a dare per il lancio di un suo prodotto editoriale. Ci sono editori che sono disposti a investire milioni di euro in campagne pubblicitarie, ci sono altri imprenditori che sono disposti a mettere la faccia pur di far scalare le classifiche e il mercato ai loro prodotti. Ce ne sono altri che proseguono il loro lavoro, giorno per giorno, dando il massimo, anche quando ciò comporta il rischio più alto.....ma non c'è nulla da temere, "Lu cumpagnamentu" è soltanto il primo degli Ululati di Cosimo Lupo. L'ingresso della serata è libero, tutti sono invitati per vedere...come andrà a finire.“


ESCE PER KURUMUNY CICI CAFARO IO SCRIVO LA REALTA' A CURA DI EUGENIO IMBRIANI

Una testimonianza preziosa, un lungo racconto in cui il flusso dei ricordi sembra riannodare le fila del rapporto tra passato e presente, tra memoria e appartenenza. Un’autobiografia che ci rivela una personalità emblematica e rappresentativa della cultura dell’area grica del Salento. Cici Cafaro è un uomo che sembra aver vissuto dieci vite in una: contadino, ambulante, poi emigrante e soldato, sempre cantastorie instancabile che conosce, come gli antichi aedi, il segreto del ritmo delle parole per incantare.


Eugenio Imbriani - ricercatore di discipline demoetnoantropologiche, insegna Antropologia culturale nell’Università del Salento, Facoltà di Scienze sociali, politiche, del territorio, e afferisce al Dipartimento di Scienze sociali e della comunicazione. È in servizio presso l’ateneo leccese dal 2000; in precedenza, dal 1989, è stato in servizio presso l’Università della Basilicata. I suoi interessi e la sua attività di ricerca sono orientati allo studio del folklore, ai temi della cultura popolare, della scrittura etnografica, ai rapporti tra memoria e oblio nella produzione dei patrimoni culturali e dei discorsi sulle identità locali. Ha prodotto numerose pubblicazioni, monografie, saggi apparsi su riviste, in volumi collettanei, atti di convegni.

B22 - è un laboratorio creativo di due menti e quattro mani, Alessandro Sicuro e Francesco Cuna. Nel loro book, in ordine sparso, grafica pubblicitaria, illustrazione, scenografie, fotografia, pittura, disegno dal vivo, abbigliamento e qualsivoglia gesto creativo. Il nostro motto? "Difficile, come affezionarsi ad una mosca, ma non impossibile".

martedì 10 luglio 2012

A Galatone (Lecce) si presenta Scirocchi Barocchi di Giuseppe Resta (Kurumuny)


Giovedì 12 luglio, alle ore 19,30, presso il cortile del LAB 83, in viale XXIV MAGGIO a GALATONE (Le), a cura delle associazioni "MCE Piccolo Principe", "A Levante" e della Libreria Hemingway, si presenterà in prima assoluta il libro "SCIROCCHI BAROCCHI - Racconti meridiani di amore e rancore" scritto da Giuseppe Resta ed edito dalla Casa Editrice Kurumuny. I racconti, molto diversi tra loro ma accomunati da un irrefrenabile spirito savonaroliano, sono scritti in una lingua sincera, potente e sfrenata che è anche cifra stilistica che pervade l’intero volume. Un viaggio nel presente e nel recente passato, tra personaggi e interpreti del Salento di ieri e di oggi. Bozzetti, istantanee, schizzi, novelle, documentari, registrazioni e cartoline non illustrate provenienti dal profondo sud-est della penisola. I racconti che si dipanano nel libro, alternandosi tra commedia e tragedia, sviluppandosi intorno a quella "pulitica" intesa dai vecchi salentini come dignità civica, come rigore etico, presentabilità sociale. Un ritratto ironicamente impietoso, e senza infingimenti, su di una realtà sociologica sciroccata. Da un rapporto d’amore contrastato con questa terra, la riflessione su come eravamo e come siamo diventati, così da ripartire per migliorarci.
Dialogheranno con l'autore ed il pubblico lo scrittore Livio Romano e il saggista Mirko Grasso, l'attore, scrittore e regista Andrea Baccassino e l'Editore Giovanni Chiriatti. Il musicista Luigi Bruno (Opa Cupa -Muffx) predisporrà il commento sonoro.
In conclusione " Degustar di-vino", a cura della Schola Sarmenti Vitivinicoltura, per brindare in qualità all'evento.

SCIROCCHI BAROCCHI - RACCONTI MERIDIANI DI AMORE E RANCORE DI GIUSEPPE RESTA CON ILLUSTRAZIONI DI LUCIO MONTINARO (KURUMUNY)

Bozzetti, istantanee, schizBozzetti, istantanee, schizzi, novelle, documentari, registrazioni e cartoline non illustrate provenienti dal profondo sud-est della penisola. Un viaggio nel presente e nel recente passato, tra personaggi e interpreti del Salento di ieri e di oggi. I racconti, alternandosi tra commedia e tragedia, si sviluppano intorno a  quella pulitica intesa dai vecchi salentini come dignità civica, come rigore etico, presentabilità sociale. Un ritratto ironicamente impietoso, e senza infingimenti, su di una realtà sociologica sciroccata. Da un rapporto d’amore contrastato con questa terra, la riflessione su come eravamo e come siamo diventati, così da ripartire per migliorarci.
I racconti, molto diversi tra loro ma accomunati da un irrefrenabile spirito savonaroliano sono scritti in una lingua sincera, potente e sfrenata che è anche cifra stilistica che pervade l’intero volume. Resta mette in scena frammenti di realtà paesana, attuali e antichi, appunti di viaggio, notarelle nostalgiche sulla propria e altrui esistenza: costantemente animato dall’indignazione, animata da un forte sentimento etico-politico ma anche dal rimpianto per valori antichi che sembrano essere stati spazzati via dalla massificazione prima, dalla globalizzazione poi. In molti dei pezzi di questo collage, risuonano parole come “onore”, e si avverte, inconfondibile, una basilare scelta di campo che è quella di raccontare le storie degli uomini dal punto di vista della storia della lotta fra le classi. Ed è così che scorrono istantanee di vita giovanile degli anni Settanta, scritte con lingua mimetica e contaminatissima, e pagine di minuziosi ricordi d’infanzia in cui la personale madeleine dell’autore si incarna nella sessula, sorta di paletta per raccogliere i legumi da un sacco di juta. Gente che si arricchisce, gente che fallisce miseramente, donne virtuose e donne sfrontate, figli che crescono “con pane e senza pane” e monumenti zurighesi all’emigrante e resoconti di vita quotidiana che devono tutto alla propagazione orale e, per questo, via via più contraffatta. In un quadro d’insieme in cui la fiducia per il futuro è assai tenue: come scrive Resta, nel dialetto salentino non esiste il tempo futuro, ma siamo pieni zeppi di passati remoti, c’è ancora spazio per l’incanto dorato di un bagno purificatore in questo nostro mare amato non meno che deturpato di Così cambia la vita.


Giuseppe Resta, nato nel 1957 a Galatone, è architetto e blogger. Poliedrico operatore culturale è impegnato nella difesa e nella valorizzazione del territorio e si spende per l’etica in politica. Allontanatosi dal Salento per una parentesi di nove anni di studio e, poi, di lavoro a Firenze, è ritornato a Galatone, in provincia di Lecce, dove lavora e vive con la famiglia.
Partecipa alle attività culturali e politiche della provincia, è membro della direzione del sito di storia medievale dell’Università di Bari, scrive su varie testate ed è stato per anni tra i redattori del «Giornale di Galatone» e, oggi, della rivista «A Levante». Nonché tutor per l’UNPLI.
Ha pubblicato un libro di storia locale, alcune guide storico-turistico-enogastronomiche (ci tiene al suo attestato di sommelier) e ha collaborato alla scrittura di altri libri di autori vari.


Lucio Montinaro - Dottore in Giurisprudenza e mente vulcanica, ha ben presto disertato l’idea di una carriera forense per eccesso di creatività, dedicandosi principalmente alla progettazione di siti web e soluzioni grafiche all’interno di contesti associativi e aziendali. Ha insegnato tecniche informatiche, grafica e animazione video in progetti scolastici presso diversi istituti. Come webdesigner ha portato avanti lavori riconosciuti a livello nazionale. Nel 2003 ha intrapreso una stretta collaborazione con Dilinò. Da settembre 2006 lavora presso V.A.R.S. Automobili Srl Melpignano (Le).

lunedì 9 luglio 2012

“Donne viaggio in sette film" di Rita Picchi (Edizioni Kurumuny) a Roma


Nell'ambito della rassegna "I salotti letterari dell'isola del cinema" a Roma nello Spazio Tevere sarà presentato l’11 luglio 2012 alle ore 19,00 il volume “Donne viaggio in sette film" di Rita Picchi edito dalla casa editrice Kurumuny. Ne parlerà con l’autrice Ginella Vocca (Direttrice del MedfilmFestival) mentre le letture saranno a cura di Alvia Reale. Modera Alma Daddario.

È un libro che utilizza il cinema per raccontare le donne. Donne di diverse culture, luoghi geografici, religioni e ceti sociali, accomunate da difficoltà simili pur vivendo in paesi e situazioni tanto diverse. Un libro che ha il pregio di affrontare, attraverso la chiave innovativa della narrazione cinematografica, questioni estremamente dolorose che toccano da vicino la vita di molte donne e che, normalmente, apprendiamo solo dalle pagine della cronaca nera. Sette film, sette personaggi femminili con una caratteristica comune: queste donne sono delle guerriere. Sette creature così forti da acquistare vita propria uscendo dai confini della pellicola per entrare nel nostro immaginario: una suggestione che ci invade, una specie di totale immersione in volti, colori, paesaggi.
Un lavoro intenso e raffinato che apre una finestra sull’universo femminile, racconta le donne, le loro difficoltà, ma anche il loro coraggio e la loro forza d’animo. L’autrice infatti affronta temi come le mutilazioni genitali (Moolaadé di Sembène Ousmane), lo stupro (Le chaos di Youssef Chahine), l’integrazione e le unioni interculturali (La sposa turca di Fatih Akin), le adozioni e la maternità (Segreti e bugie di Mike Leigh), la moda e la società (Il diavolo veste Prada di David Frankel), il disagio mentale (Respiro di Emanuele Crialese) e infine mette due donne e due generazioni a confronto: la regina Elisabetta e Diana Spencer (The Queen di Stephen Frears).
In questo libro si parla di passione, di amore per la vita e amore per l’amore stesso, attraverso i film presi in esame l’autrice sviscera l’animo femminile: al centro dell'attenzione della macchina da presa la realtà di donne diverse, ma tutte accomunate da forza, sensibilità e laboriosità. L’analisi parte da pellicole provenienti da tutto il mondo, che raccontano storie di donne forti e coraggiose, che si trovano ad affrontare difficoltà quotidiane più o meno vicine alle nostre, poi il campo d’indagine è esteso all’attualità, con dati e informazioni precise: Rita Picchi ci porta per mano in un viaggio nel reale attraverso le suggestioni del cinema, il segno del libro infatti è la capacità di stabilire una illuminante continuità tra cinema e realtà, muovendo l’analisi con grazia e precisione tra queste due dimensioni, mescolando emozioni legate alle protagoniste che attraversano anche la nostra anima.

Per Kurumuny Edizioni – Info (3299886391) (http://www.kurumuny.it)
Info - www.isoladelcinema.com

domenica 8 luglio 2012

Al Festival del Libro Possibile "Di bellezza non si pecca eppure..." di Marthia Carrozzo (Kurumuny Edizioni)


Nell'ambito del festival "Il libro possibile" che si terrà a Polignano a Mare dall'11 al 14 Luglio la casa editrice Kurumuny presenterà il volume Di bellezza non si pecca eppure. Trilogia di Idrusa di Marthia Carrozzo. Presentazione e reading a cura di Marthia Carrozzo con accompagnamento musicale a cura di Emanuele Coluccia. Appuntamento alla storica Balconata Santo Stefano di Polignano a Mare l’11 luglio alle ore 22,00

Il libro - “Un piccolo gioiello di poesia erotica, o anche un meraviglioso trattatello di tattiche per guerre sentimentali. O anche tutti e due insieme”.(Lello Voce)
Sembra fatta di pura voce, questa novella Idrusa. Nuovo ritratto in versi di Marthia Carrozzo, di quella che fu, nella penna della Corti, la più bella donna di Otranto, capace di calamitare, al suo passaggio, ogni singolo sguardo, diviene, in questa Trilogia di Idrusa, appunto, un purissimo richiamo all'acqua che ne computa il nome, senza dimenticare il sale, stemperando in suoni, in echi di quel mare da cui nasce e a cui torna e vuol tornare, la forza d'un canto di guerra e d'amore, che ingaggia un corpo a corpo col mondo intorno, col mondo tutto con cui vuole e sa dialogare, ricercando in esso, come in un unico grande banchetto totemico, la pelle amata. "Sei brace azzurra, luce lattea che mi scalda. / Che fa ferita, che mi scuce e appresta a resa. / Sei la ferocia della pelle sulla pelle. / Il credo unico che sgrani tra i miei seni". Un poemetto per voce e fiato, che sfugge agli occhi che ne inseguono il ritmo incalzante sulla pagina scritta, che nella pagina non vuole e non sa stare, irriverente e viva, "fatta d'arcobaleno" come fu la bella Idrusa, che di bellezza fa il suo baluardo, la luce che ne ammanta le movenze e ne assolve ogni colpa, perché, citando l'inusuale titolo di quest'opera: Di bellezza non si pecca eppure. E di bellezza, allora, non pecca, ma osa, Idrusa, al limite della colpa, se colpa vi sia in faccende d'amore, perché non si possa mai dire di lei che non abbia vissuto, che non abbia tentato e creduto. Un canto di vita, questa Trilogia di Idrusa, sensuale, di una sensualità cosciente cui già ci aveva abituato Marthia Carrozzo, nel suo scrivere del corpo senza lesinare parole, ma usandole e osandole, nominando, come nella Genesi biblica, in una scelta lessicale attenta e accurata, mai casuale, ogni parte, ciascuno dei sensi con il nome che gli è proprio. Un canto che riprende la modalità formulaica degli antichi rapsodi, perché alla poesia spetti il tornare al proprio ruolo, centrale, di cassa armonica di un sentire comune. Perché Idrusa è Idrusa, certo, ma è tutte e ciascuna insieme: creature, donne e uomini, al cospetto del proprio stesso corpo, per imparare da lui solo le leggi di un sapere troppo spesso messo a margine. «Ogni verbo è prima nei nostri muscoli, che nella nostra lingua», dirà meglio Lello Voce, nella Prefazione, e allora, anafore, allitterazioni, ripetizioni incalzanti sembrano suggerirci, lungo lo svolgersi per Stanze di questo piccolo poema, la necessità estrema di riappropriarci del nostro suono, della nostra capacità di dirci e consegnarci in una voce che non sia vuoto e flebile assenso, ma consapevolezza piena di sé in ogni piega del nostro sentire e mostrarci, così come per l'Idrusa d'antica memoria ("non mi lasciava mai la volontà d'essere bella"). "Solo per smettere, soltanto, e non mentire. / Per non mentire, mentre ancora è troppo presto." Ciò che se ne coglie è, allora, «Una litania di lussuria e abbandono, di libertà e desiderio, una serenata al rischio e all’acrobazia, una melopea per ogni abbandono e per ciascuna ribellione». (Lello Voce), perché Eros è fuoco purissimo, mai volgare, che parla unicamente alla bellezza e la bellezza, come la bella Idrusa, procede scalza di piedi e voce a dirci il «Peso specifico del mare nell'amore», a mostrarci che è ancora possibile.

Di bellezza non si pecca eppure TRILOGIA DI IDRUSA di Marthia Carrozzo con illustrazioni di Ever trip (Kurumuny Edizioni)

venerdì 6 luglio 2012

Esce "Caminante” il nuovo lavoro di Mino De Santis la prima produzione di ULULATI, la nuova collana di Lupo Editore


 Domenica 8 Luglio, presso l’Oasi Francescana di San Simone, frazione di Sannicola (LE), dalle ore 21.00, si terrà la presentazione di “Caminante”, di Mino De Santis, prima produzione di ULULATI, la nuova collana di Lupo Editore nata per diffondere e promuovere musica. Un nuovo cd, il secondo, per Mino De Santis, il cantautore protagonista di uno degli esordi più interessanti degli ultimi anni, sulla scia delle ballate impegnate di Fabrizio De André e con un’ironia lacerante, degna del migliore Rino Gaetano. “Caminante” sarà disponibile dal 9 luglio in tutte le librerie, e scaricabile su iTunes. Durante la serata, insieme a Mino De Santis suoneranno Pasquale Gianfreda al basso, Pantaleo Colazzo alla fisarmonica, Nazario Simone alle percussioni e la voce di Dario Muci. Importante anche la presenza, nel primo cd di ULULATI, di Mario Perrotta, attore a autore di caratura nazionale, che ha prestato la sua voce per l’introduzione e il finale di “Caminante”.

giovedì 5 luglio 2012

A Cannole per studiare i Templari


“Sulle tracce dei Templari” (al Museo “Cav. Ubaldo Villani”, in via S. Giovanni a Cannole) è il titolo dell’interessante appuntamento organizzato il 7 luglio dall'Associazione Pro-loco Cerceto di Cannole, con il patrocinio dell'Ordine Militare e Religioso dei Cavalieri di Cristo e l’Ordo Equestris Templi Arcadia di Lecce. Interverranno:Oronzo Piccinno, Presidente Pro-loco Cannole; Dott. Cristiano Donato Villani, vice-presidente Pro-loco e Delegato Provinciale O.M.R.C.C.; Valentino Zanzarella, Gran Maestro dell’Ordo Equestris Templi Arcadia di Lecce; Arch. Salvatore Fiori, autore del libro "Templari in Terra d'Otranto". Si tratta di un appuntamento di grande rilievo culturale soprattutto perché getta delle luci nuove su una porzione della storia del nostro territorio tutta ancora da scoprire.  Per l’appunto il convegno verterà principalmente sulla "VINEA MAYSONIS TEMPLI TURSANI", un sito templare appartenuto alla Precettoria di Lecce da poco riscoperto, grazie al lavoro svolto dagli studiosi/ricercatori  S.Fiori e C. Villani. Moltissime le novità e le scoperte, tra le quali da menzionare una  crocetta da collo in bronzo, le incisioni e gli affreschi medievali provenienti dalla casina Tursani, il sigillo templare e tanto altro ancora. L'evento avverrà all'interno del bellissimo Museo della Civiltà Contadina appena inaugurato, dove saranno esposti alcuni manufatti architettonici templari provenienti dal sito di Tursani.

Kurumuny edizioni a Bari alla Cantina Cianna Cianne con la mostra tratta da Il Prezzario della rinomata casa del piacere e una preziosa performance musicale


L'Associazione “Nuovo sottano” in collaborazione con la storica Cantina di Cianna Cianne organizzano per venerdì 6 luglio alle ore  20.00 c/o la cantina di Cianna Cianne in Vico Corsioli 3, a Bari un incontro con la casa editrice Kurumuny Il giornalista Vinicio Coppola (Gazzetta del Mezzogiorno) presenterà PREZZARIO della rinomata casa del piacere a cura di Stefano Donno e Anna Chiriatti (kurumuny edizioni) e per l'occasione sarà allestita una mostra di immagini tratte dal volume. La serata proseguirà con un intervento musicale con le donne salentine di Cannole che canteranno brani tratti dal loro disco “Ricci i tuoi capelli” (Kurumuny edizioni) a cura di Luigi Chiriatti (con scritti di Luigi Chiriatti, Ciro De Rosa, Salvatore Esposito, Raffaele Cristian Palano, Adriana Benedetta Petrachi, illustrazioni di Lucio Montinaro. Il Cd “Ricci i tuoi capelli, arie e canti popolari di Cannole” è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS – PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di Lecce, dall’Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole). La casa editrice KURUMUNY nasce nel 2004, in un Sud animato da un fermento culturale che nel 2001 è stato linfa vitale dell’omonima rivista di cui la casa editrice è naturale proiezione. Ha mosso i primi passi nel mondo del libro con la ferma convinzione di restituire all’editoria un processo creativo e culturale: quest’idea è diventata la sua  vocazione consolidata nel tempo. Un percorso caratterizzato dalla cura artigianale nella costruzione del libro, dall'attenzione agli autori, dalla ricerca del particolare grafico.

Prezzario della rinomata casa del piacere  a cura di Stefano Donno e Anna Chiriatti - Una piccola chicca per gli amanti del genere erotico. Nel 2008 è nato a Parigi il gigantesco archivio on line di fotografie erotiche d’epoca, contiene più di tremila scatti in bianco e nero, risalenti al periodo che va dal 1850 al 1950. La storia del sito affonda le radici nel dna di un parigino, Alexandre Dupoy, collezionista di foto spinte e proprietario di una libreria erotica. La casa editrice salentina Kurumuny pubblica il “Prezzario della rinomata casa del piacere“, un piccolo libro curato da Anna Chiriatti e Stefano Donno e nel quale, accanto a fotografie di nudi in senso classico, eleganti e appolinei - distanti dalle immagini contemporanee stilizzate digitalmente per essere destinati alla pubblicità dei giornali - campeggiano le parole intense dei poeti. Perciò, come sottolineano i curatori nell’introduzione, il Prezzario di Kurumumy è una galleria di fotografie reali, un manifesto della bellezza imperfetta e non certo un catalogo hardcore. Tra uno scatto in seppia e l’altro i Canti erotici dell’Armenia e quelli dei Tuareg, quelli dei Beduini, degli zingari di Mosca, i versi di Verlaine, di Neruda, dei Turcomanni dell’Altai, dei Berberi del Rif e di Keats, di Whitman e di Lorca, e ancora Parini, Gozzano. Cartoline postali per un erotismo quasi romantico come si legge nella nota dell’editore che racconta la collaborazione con Cecilia Mangini, regista documentarista pugliese che ha donato i documenti fotografici suggerendone la pubblicazione avvenuta quando - proprio come in un aneddoto romanzesco - l’editore rintracciò in un mercatino dell’usato la targa in lamiera con gli onorari e le prestazioni che le case del piacere offrivano ai loro clienti, una targa che è diventata, poi, la copertina di questa raccolta di poesie e immagini.


Ricci i tuoi capelli a cura di Luigi Chiriatti (con scritti di Luigi Chiriatti, Ciro De Rosa, Salvatore Esposito, Raffaele Cristian Palano, Adriana Benedetta Petrachi, illustrazioni di Lucio Montinaro. Il Cd “Ricci i tuoi capelli, arie e canti popolari di Cannole” è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS – PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di Lecce, dall’Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole). 

Le donne di Cannole hanno cominciato a cantare insieme in diverse e svariate circostanze: quando andavano insieme sul pullman che le portava alle terme, in giro nelle scampagnate con gli amici. Cantare per loro significa incontrarsi, cucinare, mangiare, dialogare, spettegolare in un tempo che non è caratterizzato dal ricordo del passato, ma che è il presente, il loro modo di esserci e di vivere oggi la loro presenza. Il canto come categoria espressiva del bello che non serve, come in passato, a esorcizzare la morte, la durezza della vita e il destino di una non umanità, ma che rappresenta se stesse in relazione alla loro comunità. Canto come gioia, socializzazione, un modo di ironizzare su altri e su se stesse, alternativa ai luoghi comuni della televisione e della globalizzazione. Ancora una volta la ricerca etnologico-musicale si fonde con lo stare insieme, creando occasioni di festa che sono anche occasioni di scambio reciproco, per le quali il termine concerto è a dir poco riduttivo.
La maggior parte del repertorio presente in questo lavoro è rappresentato dai canti diffusi in tutta la Penisola: canti narrativi e romanze delle opere liriche diffuse dalle bande locali. Questo elemento conferma, ancora una volta, come la poesia popolare e la sua musica, che toccano corde del sentire comune, sono conosciute ovunque, appartengono a tutti e suscitano uguali sentimenti anche se il “modo” di esecuzione assume caratteristiche diverse e le fanno appartenere al luogo e al tempo in cui vengono eseguiti. Al centro dell’indagine che ha dato vita a questa pubblicazione è la voce che è corporeità, spessore, timbro, calore comunicativo, ma che significa anche riannodare i fili della memoria, narrare, testimoniare. Non è un dato casuale, considerata la preponderanza che la voce, vista nel suo profilo performativo, ha assunto nell’odierna analisi demo-etno-antropologica. E il Salento è terra di voci e di canti, benché lo si associ più spesso al battito del tamburello e alla danza. I canti a sole voci di questa raccolta possiedono una marcata valenza emozionale. Sono storie conosciute o meno, nel segno delle sfaccettature dell’amore, della fatica del lavoro, delle relazioni sociali, della quotidianità, dell’emigrazione, della lontananza. Canto giocoso e nudo, senza orpelli e senza palchi e riflettori, un cantare distante dai codici spettacolari. La proposta delle cantatrici di Cannole è il segno di quanto l’analisi della pluralità sonora salentina non possa darsi del tutto completata e riveli ancora tesori, al di là del mare, sole, mieru (vino) e pizzica, giustamente celebrati, ma più spesso spacciati e consumati con superficialità. Il volume è corredato da due Cd che contengono un’antologia di brani scelti, per un totale di 42 tracce. Nel repertorio delle donne di Cannole sono confluite arie, romanze e canti narrativi provenienti da tutta Italia: probabilmente ciò è dovuto al fatto che in questo gruppo ci sono donne che hanno vissuto all’estero per venticinque, trent’anni e che certamente hanno avuto rapporti con connazionali provenienti da altre zone della nostra penisola. Anche i canti salentini del loro repertorio provengono da zone diverse come il Capo o le aree di Martano e altre zone del Salento. Alcune di queste donne infatti non sono native di Cannole: una proviene da Martano, un’altra da Poggiardo, un’altra ancora è originaria di Galatina, trasferitesi poi a Cannole per ragioni di lavoro o piuttosto perché hanno sposato qualcuno del posto. Probabilmente da bambine hanno ascoltato i canti del loro luogo di origine e poi li hanno conservati come antichi ricordi di famiglia.


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martedì 3 luglio 2012

Esce in libreria C’era una volta il Sudrafica di Marianna Lunardoni (Youcanprint)


Sudafrica: nelle solitudini del Karoo c’è un bimbo bianco salvato da un guerriero nero. Il trovatello parte alla scoperta di un’umanità – arcobaleno che non si rivela un arcobaleno troppo allegro. Compie il suo viaggio per diventare grande e si ricongiunge ai progrediti bianchi per concludere che… sono meglio i primitivi neri. E’ protagonista di un’avventura a tratti struggente, a tratti spassosa che parla d’amore. Scenario è il Grande Trek, immane esodo dei Boeri alla ricerca di un’improbabile Terra Promessa.

In libreria “Di bellezza non si pecca eppure …” (TRILOGIA DI IDRUSA) di Marthia Carrozzo. Con illustrazioni di Ever Trip (Edizioni Kurumuny). Prefazione di Lello Voce


Nuovo ritratto in versi di Marthia Carrozzo, di quella che fu, nella penna della Corti, la più bella donna di Otranto, capace di calamitare, al suo passaggio, ogni singolo sguardo, diviene, in questa Trilogia di Idrusa, appunto, un purissimo richiamo all'acqua che ne computa il nome, senza dimenticare il sale, stemperando in suoni, in echi di quel mare da cui nasce e a cui torna e vuol tornare, la forza d'un canto di guerra e d'amore, che ingaggia un corpo a corpo col mondo intorno, col mondo tutto con cui vuole e sa dialogare, ricercando in esso, come in un unico grande banchetto totemico, la pelle amata. "Sei brace azzurra, luce lattea che mi scalda. / Che fa ferita, che mi scuce e appresta a resa. / Sei la ferocia della pelle sulla pelle. / Il credo unico che sgrani tra i miei seni". Un poemetto per voce e fiato, che sfugge agli occhi che ne inseguono il ritmo incalzante sulla pagina scritta, che nella pagina non vuole e non sa stare, irriverente e viva, "fatta d'arcobaleno" come fu la bella Idrusa, che di bellezza fa il suo baluardo, la luce che ne ammanta le movenze e ne assolve ogni colpa, perché, citando l'inusuale titolo di quest'opera: Di bellezza non si pecca eppure. E di bellezza, allora, non pecca, ma osa, Idrusa, al limite della colpa, se colpa vi sia in faccende d'amore, perché non si possa mai dire di lei che non abbia vissuto, che non abbia tentato e creduto. Un canto di vita, questa Trilogia di Idrusa, sensuale, di una sensualità cosciente cui già ci aveva abituato Marthia Carrozzo, nel suo scrivere del corpo senza lesinare parole, ma usandole e osandole, nominando, come nella Genesi biblica, in una scelta lessicale attenta e accurata, mai casuale, ogni parte, ciascuno dei sensi con il nome che gli è proprio. Un canto che riprende la modalità formulaica degli antichi rapsodi, perché alla poesia spetti il tornare al proprio ruolo, centrale, di cassa armonica di un sentire comune. Perché Idrusa è Idrusa, certo, ma è tutte e ciascuna insieme: creature, donne e uomini, al cospetto del proprio stesso corpo, per imparare da lui solo le leggi di un sapere troppo spesso messo a margine. «Ogni verbo è prima nei nostri muscoli, che nella nostra lingua», dirà meglio Lello Voce, nella Prefazione, e allora, anafore, allitterazioni, ripetizioni incalzanti sembrano suggerirci, lungo lo svolgersi per Stanze di questo piccolo poema, la necessità estrema di riappropriarci del nostro suono, della nostra capacità di dirci e consegnarci in una voce che non sia vuoto e flebile assenso, ma consapevolezza piena di sé in ogni piega del nostro sentire e mostrarci, così come per l'Idrusa d'antica memoria ("non mi lasciava mai la volontà d'essere bella"). "Solo per smettere, soltanto, e non mentire. / Per non mentire, mentre ancora è troppo presto." Ciò che se ne coglie è, allora, «Una litania di lussuria e abbandono, di libertà e desiderio, una serenata al rischio e all’acrobazia, una melopea per ogni abbandono e per ciascuna ribellione». (Lello Voce), perché Eros è fuoco purissimo, mai volgare, che parla unicamente alla bellezza e la bellezza, come la bella Idrusa, procede scalza di piedi e voce a dirci il «Peso specifico del mare nell'amore», a mostrarci che è ancora possibile.