"Quello che distingue le persone le une dalle altre è la forza di farcela, o di lasciare che sia il destino a farla a noi." Fernando Pessoa
giovedì 28 febbraio 2013
“LE SALENTINE” & “MERCATI GENERALI” in tour da venerdì 1 a domenica 3 marzo 2013
Inizia il nuovo
tour Venerdì 1 marzo dalle ore 21.00, presso Corte Santa Lucia in
via Santa Lucia 46, a Nardò; prosegue Sabato 2 marzo dalle ore
20.30, presso il Gusto diVino in piazza Don Tonino Bello 52 ad
Alessano; e si conclude domenica 3 marzo al Lingua Loca di Martano in
via XX Settembre, sulla Villa Comunale dalle ore 21.00. Tre serate
all’insegna del racconto e della musica: andrà in scena lo
spettacolo “Mercati Generali”, preceduto dalla presentazione de
“Le salentine” carte da gioco.
“Mercati
generali” è un viaggio divertente che congiunge due mondi diversi,
il Salento e Roma, animato dai sogni di due ragazzi alla fine degli
anni ’70, ambientato nella notte che vive e lavora, mentre le città
dormono ignare. “Le Salentine” carte da gioco sono un intero
mazzo disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny
che ha curato la produzione, firmato dalla prestigiosa azienda
“Modiano S.p.a.”, che ne conferma l’eccellenza qualitativa.
Trait d’union fra i due momenti sarà ‘u Papadia che, prima dello
spettacolo, racconterà le “sue” storie da osteria: aneddoti,
curiosità e ricordi di quando ragazzo frequentava la bottega dei
genitori.
Pur nella loro
diversità “Mercati generali” e “Le Salentine” raccontano un
mondo popolare operaio e contadino che trova una sintesi grafica
nelle carte da gioco e una musicale nello spettacolo imbastito dai
due cantastorie.
LE SALENTINE -
Quattro storie in quattro semi
Le Salentine
nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al
territorio e alla sua storia pur mantenendo una giocabilità pari a
quella delle carte regionali napoletane, a cui si ispirano e di cui
conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è
composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne
diventano sintesi simbolica: le brocche (per le coppe), i lecci (per
i bastoni), le tarante (per i denari) e le zappe (per le spade). Le
figure del nove e del dieci sono di nuovo impianto: al posto del
cavallo e del re ci sono rispettivamente l’asino, omaggio alla
cultura contadina, e il santo. Gli abiti delle figure dell’otto e
del nove di tutti i semi sono ispirati alle illustrazioni dei costumi
tradizionali del 1700 di vari comuni salentini. Le Salentine sono
state stampate da Modiano e prodotte da Kurumuny. Il progetto si
completa con un sito internet www.cartesalentine.it, ricco di
approfondimenti storico-artistici sulla costruzione dei quattro semi.
C'è poi una sezione chiamata racconti da osteria che raccoglie,
attraverso testimonianze dirette, preziose informazioni aneddoti e
curiosità, offrendo uno spaccato dei contesti sociali e conviviali
dove si praticava il gioco delle carte.
MERCATI GENERALI -
“La luna gira il mondo e voi dormite” (Matteo Salvatore).
Da un’idea di
Umberto Papadia, nasce “Mercati generali”, un racconto musicale
delle esperienze di vita di due ragazzi, ‘u Papadia – salentino –
e Guitarmando – romano – divisi da centinaia di chilometri, ma
accomunati dalla passione per la musica e dalla loro esperienza
lavorativa ai mercati generali rispettivamente di Lecce e di Roma. I
racconti si intrecciano con le note e con il ritmo: i veri
protagonisti sono la musica, la notte e il lavoro. Una storia
coinvolgente, emozionante, tratta dalle reali esperienze vissute e
messa in scena attraverso racconti, canzoni e strumenti di ogni tipo:
chitarra, cavaquinho, tamburello, marranzano, armonica, springdrum,
traccole, trombette, kazoo, pentole e buatte. Lo starter della
performance è dato dalla voce minacciosa della Sora Mirella (la
mamma di Guitarmando: «Armá hai fatto i compiti? Guarda che si nun
studi te manno a lavorà ai Mercati Generali eh!...» E non l’avesse
mai detto! Perché ne succederanno di tutti i colori...
Umberto Papadia,
in arte ‘u Papadia: Salentino del Capo di Leuca, esule sin dalla
nascita, virtuoso del tamburello, percussionista autodidatta ed
eclettico cantastorie. Autore del progetto folk rock “La
Peronospera”, e della “filosofia furese” a esso associata.
Reduce del successo della scorsa estate con oltre 30 concerti in
Salento e un Festival dedicato al suo progetto, “L’alba della
Peronospera”. È stato percussionista e vocalist di Teresa De Sio
dal 2004 al 2011. Vanta collaborazioni con nomi illustri italiani e
internazionali, tra i più noti: Lucilla Galeazzi, Ambrogio Sparagna,
Nando Citarella, Uccio Aloisi, Arakne Mediterranea, Mike Mainieri,
Hector Zazou.
Armando Serafini,
in arte Guitarmando: Romano della Garbatella, portatore di quella
romanità ormai in via d’estinzione. Chitarrista e percussionista
appassionato di strumenti etnici. Produttore naturale di groove, in
grado di far suonare qualsiasi oggetto a sua disposizione. Inventore
del nocche'n'roll dapprima sulla Ciquita Grooving Box, e poi sulle
sue evoluzioni successive: la Guitarmandrum e il Rullandoro. Umberto
e Armando collaborano da oltre 5 anni.
Info:
upapadia@gmail.com
| 338 681488
www.cartesalentine.it
info@kurumuny.it |
3299886391
mercoledì 27 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
“Se Hank avesse incontrato Anaïs” (nuova versione dei fatti, 2013). Disponibile in versione digitale su Amazon
“Il romanzo d’esordio di Stefano
Donno, pubblicato nel 1999 e qui presentato in una nuova versione riveduta
dall’autore, è un pugno nello stomaco, un oltraggio alle buone maniere, o, più
semplicemente, una delle storie d’amore più intense e struggenti che siano
state mai raccontate, semplicemente perché i due protagonisti Charles Bukowski
e Anaïs Nin, rappresentano due mondi distanti e due modi diversi di intendere
la scrittura, la poesia, la sessualità, la vita.” (dalla prefazione, di Luciano
Pagano)
"Stefano Donno, poeta,
scrittore, autore di decine di libri, raccolte di poesie, interventi critici e
romanzi, sul finire degli anni novanta era già uno dei giovani ‘agitatori’
letterari pugliesi più attivi, coordinava il periodico S/PULP ART FACTORIES e
esordiva con la sua prima raccolta di versi “Sturm and Pulp”, introdotta da
Tommaso De Lorenzis. “Se Hank avesse incontrato Anaïs” è il suo primo romanzo. Oggi,
rileggendolo a distanza di quattordici anni, mi rendo conto che questo testo
non ha perduto nulla della sua freschezza e della sua carica evocativa, ancora
oggi è un poetico pugno nello stomaco, quello che ti prende quando raccogli i
pezzi di una storia d’amore assurda e la spieghi dall’inizio. Il meccanismo
narrativo è coinvolgente, bastano poche pagine per restare incollati, prima al
Bukowski personaggio, poi all’innamorato irrequieto che non vuole ammettere i
propri sentimenti, crudi e allo stesso tempo sinceri. Ma d’altronde chi,
leggendo tra le righe le poesie dell’autore americano, non si accorge che
dietro tanta brutalità si nasconde un’anima grande? L’azzardo di Donno si
concretizza nell’ipotizzare una relazione tra due astri della letteratura del
secolo scorso; ma è anche vero che tutto incomincia e termina come una
pellicola, come un film hollywoodiano, conservando il taglio cinematografico
delle sequenze, la rapidità, le inquadrature e i passaggi di scena. L’autore
sembra quasi volerci comunicare che si tratta di una fiaba, una favola sporca
raccontata con gli strumenti della contemporaneità, facendo incontrare
un’ambizione pulp e post-moderna insieme a un ritmo definito, quello del
film."
Stefano Donno (1975) si è laureato
nel 2005 in
Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce. Sue poesie sono inserite in
numerose antologie e suoi articoli e saggi sono apparsi su importanti riviste
nazionali e internazionali. Attualmente, con Luciano Pagano, è OverecoAgenzia.
Pubblicazioni: Sturm and Pulp
(Lecce, 1998); Edoardo De Candia, considerazioni inattuali (Lecce, 1999); Se
Hank avesse incontrato Anais (Pensa Multimedia, 1999); Monologo – + (I Quaderni
del bardo, 2001); Sliding Zone (Pensa Multimedia, 2002); L’Altro Novecento –
giovane letteratura salentina dal 2002 al 2004 (Luca Pensa Editore, 2004);
Ieratico Poietico (Besa Editrice, 2008); Dermica per versi (Faloppio, 2009);
Mendica Historia (Lecce, 2010); Corpo Mistico (Giulio Perrone Editore, 2010)
“Se Hank avesse incontrato Anaïs”
– Stefano Donno
disponibile qui su Amazon
lunedì 25 febbraio 2013
In libreria per Lupo Editore dal 28 febbraio 2013 il nuovo libro di Giuseppe Cristaldi dal titolo “Macelleria Equitalia”. Con una nota di Michele Placido
Cinque racconti. Cinque drammi
esistenziali determinati dalla crisi odierna. Uno scenario intimamente operaio
e contadino, devastato dal propagarsi inarrestabile della macchina
istituzionale, che attraverso i suoi apparati di riscossione forzata dei
tributi, Equitalia, attiva pignoramenti di mobili prima e immobili poi. E dopo ancora, la nascita di
un’organizzazione criminale, posta tra Equitalia e il cittadino insolvente,
dedita alla compravendita illecita dei beni. L’aggressione definitiva di un
popolo indifeso e ridotto alla miseria, dove anche la vergogna e l’umiliazione
fisica rientrano nella salvaguardia economica. Macelleria Equitalia è la
precisa analisi dell’ultima Italia, delle meccaniche di un sistema malato che
costringe all’esclusione violenta dell’uomo dallo Stato, ma è anche il ritorno
a quella umanità spoglia, nuda, essenziale dove i reduci sono blocchi di pietra
abbandonati a loro stessi, perché se a una statua cambi la postura, anche di
poco, ne va del santo.
Giuseppe Cristaldi, classe 1983.
Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo Storia di un metronomo capovolto , con
nota di Franco Battiato. Nel 2008 prosegue il suo impegno civile pubblicando il
docugramma Un rumore di gabbiani – Orazione per i martiri dei petrolchimici con
un cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di Caparezza. Coincide con
l’uscita di quest’opera la sua prima esperienza in campo registico. Del 2010 è
il suo romanzo Belli di papillon verso il sacrificio , con prefazione di Teresa
de Sio. Del 2011 Nefrhotel (CMEditore – Promo Music, 2011)
Info
“Universo sconosciuto: l’energia oscura” di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
Di cosa è costituito l’Universo?
Come evolve e quale sarà il suo destino finale? Da poco più di un decennio
stiamo attraversando un periodo di radicale svolta nella nostra concezione
cosmologica: oggi sappiamo infatti che la componente invisibile dell’Universo è
la parte dominante e consiste di materia oscura ed energia oscura. Non si
conosce ancora la reale natura di queste misteriose componenti, ma gli
astronomi sono ora convinti della loro esistenza a causa dei numerosi effetti
che esse producono a varie scale cosmiche. L’energia oscura, in particolare,
costituendo quasi i tre quarti del tutto, è e sarà il fattore determinante per
conoscere la storia, l’evoluzione e il destino ultimo dell’Universo.
Stefano Sello consegue la laurea
in Fisica Matematica nel 1986 presso il Dipartimento di Fisica – Sez. Fisica
Teorica – dell’Università di Parma. Dal 1987 al 1998 è ricercatore al Cise di
Milano, occupandosi di modellistica matematica e numerica dei mezzi continui.
Dal 1998 occupa il ruolo di ricercatore senior nell’unità Modelli Matematici e
Fisici presso il Centro Ricerche dell’Enel di Pisa, con particolare riferimento
allo sviluppo di metodologie numeriche avanzate per lo studio e la
caratterizzazione dei sistemi dinamici complessi e per l’analisi dei segnali.
2° Edizione (2011)
"Universo sconosciuto:
l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
2011, Prezzo: 14,00, ISBN:
978-88-6358-102-7, PAGINE: 136
"Universo sconosciuto:
l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
Scarica l’anteprima del libro in
formato PDF
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venerdì 22 febbraio 2013
giovedì 21 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
lunedì 11 febbraio 2013
Novità editoriale per I Libri di Emil – Nigredo di Stefano Delacroix
Vincent Fernand Daudet, guaritore
e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano
d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e
l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole,
avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e
pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe,
amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello
iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito
che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e
religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la
creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”
Stefano Delacroix è nato a
Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza
giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il
’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed.
Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007
Peristalsi (ed. Il Foglio) e La
Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009
Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione
nel 2012.
Info
sabato 9 febbraio 2013
venerdì 8 febbraio 2013
OFFER e gli Angeli di Calcutta
Il MUST di Lecce (Via Ex Monastero di Santa Chiara, Via degli
Ammirati, 11) ospita il 9 febbraio 2013 a partire dalle 17,30 la serata di
solidarietà a favore delle migliaia di bambini abbandonati di Calcutta e alla
Ong OFFER (offerta), tra le più attive organizzazioni umanitairie della
megalopoli indiana.
Ospite d'eccezione sarà Kallol Ghosh, fondatore e responsabile
della OFFER. che sarà introdotto da Sergio Scapannini della Onlus AMAsempre di
Napoli e tecnico della cooperazione italiana. Sarà presentato il libro-progetto “Hell and Paradise” (ed.Lupo) del
designer Francesco Spada e della terapista Gilda Novelli.. Sono previsti i
saluti di Daniele Ferrocino (comunità Emmanuel); Luigi Russo (presidente CSV
Salento); Massimiliano Morelli (responsabile
Migrantes). La serata sarà
conclusa da un dono musicale della compositrice e pianista Irene Scardia.
OFFER
O.F.F.E.R. Organisation For
Friends Energy and Resources è un’Organizzazione Non Governativa (Ong) nata in
India a Calcutta nel 1986. Il fondatore e oggi “Secretary” di OFFER è il dr.
Kallol Ghosh. Laureato in Scienze Sociali, Kallol decise di dare vita ad
un’organizzazione che si prendesse cura in linea prioritaria di “Street
children”, “Bambini di strada”, prevalentemente senza famiglia. Sulla stessa
linea di assistenza ai minori con difficoltà di inserimento scolastico, si è
poi sviluppata un’attività a favore di bambini di aree estremamente povere
(slums, villaggi della periferia di Calcutta) di cui OFFER si prende cura con i
suoi assistenti sociali, garantendo la frequenza all’insegnamento, una
tutorship pomeridiana per sostenere l’inserimento scolastico, i libri,
nutrizione e assistenza medica, quest’ultima anche attraverso cliniche mobili
con medici specialistici che visitano periodicamente gli slums e le aree povere
assistite da OFFER. Questa seconda attività, identificata come “COMMUNITY” cioè
presso Comunità, assiste ogni anno alcune migliaia di bambini e ne assicura
l’educazione, la salute e il positivo inserimento nella vita sociale. Per i
bambini privi di famiglia e raccolti dalla strada, sono sorte negli anni tre
diverse CaseFamiglia.
APANGHAR
Nella zona Nord di Calcutta (24th
North Parganath District). Divisa in una casa per bambini/ragazzi e una per
bambine/ragazze, la
Casa-famiglia offre ai bambini(e)/ragazzi(e) una Residenza,
le cure di Assistenti Sociali che li seguono nell’educazione garantendo la loro
frequenza scolastica e corsi integrativi “ a Casa” in particolare di Computer e
di Inglese che spesso la
Scuola Pubblica non garantisce. I ragazzi vengono assistiti
fino a che non trovano lavoro e quindi possono cominciare una vita anche
economicamente autosufficiente.
APANJAN
A Sud di Calcutta dove la grande
città di Calcutta incontra aree ancora rurali, è sorta APANJAN una Residenza
per bambini con problemi di handicap, mentale e/o motorio.. La nascita di
questa Casa si deve alla circostanza che, tra i bambini abbandonati, la
percentuale di quelli con handicap è alta perché le famiglie povere non
riescono a sostenerne le cure e se ne disfano. Dr. Kallol Ghosh, anche se la
cura di bambini handicappati è particolarmente onerosa circa 15 anni fa decise
che non si potevano lasciare in strada bambini in speciale difficoltà, perché
era particolarmente faticoso occuparsene. Con l’aiuto in particolare
dell’Associazione Mondo Amico di Napoli è riuscito a dare vita ad APANJAN dove
i bambini handicappati sono seguiti da nurse e ricevono trattamenti
specialistici, vengono educati fin dove possibile la Musica, la Danza. Di recente è
sorta una Bakery, su dono del Governo Giapponese, un Forno dove i ragazzi producono
piccoli dolci, pani locali etc. In particolare hanno intorno a loro una
“famiglia” e lentamente trovano un senso alla loro difficile condizione. Di
recente APANJAN ha aperto le porte anche a “Community children”, cioè bambini
abitanti nella Comunità circostante, affetti da handicap.
ANANDGHAR
“Il nido gioioso” ospita bambini
HIV+ e/o affetti da AIDS. Anche in questo caso, al crescente numero di bambini
siero positivi che popolano le strade, spesso per la morte dei genitori affetti
da AIDS, Dr. Kallol Ghosh ha risposto che non si poteva girare la testa
dall’altra parte. È così nata ANANDGHAR dove, caso unico in tutta l’India (c’è
solo un piccolo shelter/rifugio simile a Bombay) l’intera struttura è
organizzata per dare Famiglia, assistenza agli studi, training e cure altamente
specialistiche ai bambini/bambine sieropositivi(e). Il lavoro di OFFER si
estende come sempre alla Community dove gli Assistenti Sociali svolgono sul
tema della Sieropositività un grande lavoro di informazione, di superamento del
tabù a parlarne e di prevenzione. Un grande successo è stato ottenuto da OFFER
che è riuscito a far ammettere a scuola pubblica tutti i bambini sieropositivi
di ANANDGHAR in età scolare.
Kallol Ghosh nel 2008 è stato insignito dal Presidente Napolitano
del Titolo di Cavaliere della Stella della Solidarietà su proposta di
Consolato/Ambasciata/Ministero degli Esteri per le sue attività di solidarietà
Sociale in parte associate all'Italia. E' poi membro della ASHOCK FELLOWSHIP
una Associazioni di personaggi eminenti (Prof. Yunus, Mandela, Ratan Tata etc.)
che "stanno contribuendo con la loro "visione" a cambiare il
mondo". Ogni anno il 14 Novembre giorno di festa in India in ricordo di
Nerhu (credo suo anniversario) è ricevuto con circa 30 bambini di ANANDGHAR dal
Presidente della Repubblica Indiana a New Delhi.
Il libro- progetto “HELL AND PARADISE” di Francesco Spada e Gilda
Novelli (Ed.Lupo). Un diario di viaggio per immagini che vuole essere un
contributo di cronaca ed attualità, per riflettere su tutto il Paradiso e tutto
l’Inferno che coabita oggi nel grande Colosso asiatico nell’età della
globalizzazione, che dedichiamo ai bambini di Calcutta. Il ricavato della sua
diffusione sarà devoluto alla Ong OFFER di Calcutta.
L'ECO-VILLAGGIO DROP (progetto di F.Spada con Kubico)
Una goccia di felicità nella
foresta bengalese. Il progetto per la “Happines Farm DROP” da donare alla Ong
OFFER di Kolkata (Calcutta), è concepito come un micro-villaggio integrato
residenziale, per l’accoglienza, l’assistenza terapeutica e il recupero sociale
dei bambini sieropositivi e affetti da HIV. DROP vuole essere, quindi, uno
spazio protetto, una “piccola fortezza rurale” completamente osmotica con
l’habitat naturale e lussureggiante della grande cintura verde periferica di Kolkata,
accanto agli attuali Centri della OFFER nel distretto 24 Parganas. La qualità
ambientale del territorio è l’elemento guida dell’intero progetto, che nasce da
un approfondito studio e analisi delle tecniche costruttive dei villaggi
rurali del West-Bengala e dell’architettura naturale-tribale del Sunderbans.
Mattoni di creta, pietre, legno, bambù, terra e paglia saranno le materie prime
- base che verranno impiegate, insieme alla straordinaria sapienza e qualità
degli artigiani e dei costruttori locali bengalesi. Un’architettura
terapeutica, totalmente integrata con il suo paesaggio, ed energeticamente
autosufficiente, per proteggere, curare e far crescere in armonia con la Natura, i piccoli ospiti
della OFFER.
Contatti:
Tel: +39.0832.682103
Email: info@mustlecce.it
Info
347/1572047
mercoledì 6 febbraio 2013
“INVISIBILI, VIVERE E MORIRE ALL'ILVA DI TARANTO” (Kurumuny) e proiezione di “SETTANTA” UN CORTOMETRAGGIO DI PIPPO MEZZAPESA A CALIMERA
L’associazione
di Promozione Sociale “Polemonta” in collaborazione con Kurumuny e la libreria
Volta la carta di Calimera vi invitano a partecipare all’incontro che si terrà
presso la libreria Volta la
Carta in via Atene 39 a Calimera (Le) per parlare di diritto al
lavoro e diritto alla salute, di Ilva e di Taranto, ma non solo. Ospiti della
serata il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Fulvio Colucci, autore di Invisibili Vivere e morire all’Ilva di
Taranto (Kurumuny) e Nandu Popu dei Sud Sound System, autore del libro Salento fuoco e fumo (Laterza). A
conclusione dell’incontro sarà proiettato SettanTa,
un cortometraggio del regista Pippo Mezzapesa. L’appuntamento è per l’8
febbraio 2013 alle ore 19,00
Invisibili - Quello di Fulvio Colucci e Giuse
Alemanno è un lavoro a quattro mani che raccoglie e racconta storie di uomini,
inanellate come i grani di un rosario. Sono storie di operai la cui vita è
indissolubilmente legata al lavoro, sospesa in aria come il braccio di una gru,
operai del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, l’Ilva di Taranto. Invisibili
è il racconto che nasce dal desiderio di rivelare l’umanità degli operai
stretti tra il ricatto occupazionale e il sentirsi colpevoli di lavorare.
Invisibili è la
narrazione di un’umanità divisa fra la necessità e il rifiuto, la psicologia di
chi ogni giorno passa quei cancelli aspettando il momento di uscirne, il
malessere di chi sa che non può farne a meno pur essendone sempre tentato. Invisibili è anche un lavoro storico: di
storia e di storie: si intrecciano gli aspetti umani con quelli più analitici,
nel tentativo di creare una memoria storica, una coscienza collettiva che
consenta di riconoscere gli errori per non perseverare. Un’operazione storica
che serve a Taranto e al resto del Paese per capire che cosa è successo nel rapporto
tra la città e i suoi lavoratori, perché si sono interrotte le comunicazioni e
perché si sono inceppati dei meccanismi di solidarietà che in un primo momento,
nei primi anni dell’avvento del siderurgico, si era tentato di costruire.
un messaggio su qual è la condizione degli operai nel nostro Paese, la
condizione di una classe che ha smesso di sognare di andare in paradiso e che
invece si è trovata a far fronte alla difficile realtà di una società liquida,
la società della globalizzazione, con cui ha dovuto fare i conti
mimetizzandosi.
Taranto
è una delle città più inquinate d'Italia, con indici di mortalità in crescita
impressionante e sempre a Taranto il tasso di disoccupazione è altissimo
e se l'Ilva chiudesse andrebbero in fumo circa 12mila posti di lavoro.
Una guerra
tra poveri. Da una parte chi ha in casa una persona malata o che non vuole che
si ammali, dall'altra chi vive con un marito o un figlio lavoratore e non vuole
perdere l'unica fonte di sopravvivenza.
SettanTA - È stato realizzato dal
regista Pippo Mezzapesa nei giorni successivi all'uragano che si è abbattuto su Taranto. Il documentario racconta la vita di
un uomo tarantino che vive nel rione Tamburi, alle case-parcheggio: sono
case di emergenza, costruite per ospitare coloro che vivevano nel Borgo antico
di Taranto e che, dopo vari crolli, necessitavano di un’altra abitazione.
L'uomo non
ha un lavoro e così “per fare la giornata” (cioè guadagnare qualche
soldo, nel dialetto tarantino) invita tutti gli abitanti della zona ad
acquistare dei numeri per una riffa tutta particolare: in palio ci sono due
cestini di vari generi alimentari (provolone, salsiccia, dolci) e il numero
(Settanta, per l'appunto) viene estratto sempre da un bambino, simbolo
dell'innocenza e garanzia di trasparenza della riffa. Tra un acquisto e
l’altro, si sentono le voci dei cittadini che parlano dell'Ilva e la associano alla morte, alle
malattie; c’è chi dice di preferire la salute al lavoro e chi chiede solo tre
cose: salute, ambiente e lavoro, così difficili da far convivere.
Un occhio su
una parte della città, molto spesso dimenticata, e nella quale sembra che il
tempo si sia fermato.
Per info
329 9886391
• info@kurumuny.it
0832 873777 • libreriavoltalacarta@gmail.com
320 7225960
martedì 5 febbraio 2013
PARTE DA ZOLLINO IL PROGETTO POLYSONG. Primo incontro informativo Giovedì 7 febbraio alle ore 18,00 presso l’Auditorium “Tondi” di Zollino
Nell’ambito del
progetto POLYSONG, programma di cooperazione territoriale europea, Grecia –
Italia 2007-2013, che per la parte italiana vede coinvolti i comuni di
Calimera, Sternatia e Zollino, giovedì 7
febbraio alle ore 18,00 presso l’Auditorium “Tondi” di Zollino si terrà la
prima giornata informativa dal titolo: “I
canti polifonici di tradizione orale della Grecìa salentina”.
Ai saluti
iniziali dei partners italiani e greci, seguiranno i contributi degli studiosi
Luigi Chiriatti e Francesca Zacheo.
Il termine
POLYSONG è l’acronimo di PHOLYPHONIC SONG, una piattaforma transfrontaliera tra
l’area della Grecìa salentina e il Comune di Pogoni, città dell’Epiro.
Le due regioni, Epiro e Puglia,
sono separate dal mare, ciò nonostante ci sono somiglianze sorprendenti negli
usi, costumi e tradizioni, soprattutto per ciò che riguarda i repertori sonori
di tradizione orale e quindi le musiche, i canti e le danze popolari. Tanto più
se si considera l’aspetto linguistico che rappresenta il filo rosso che da
secoli tiene legate le due aree geografiche e che testimonia come nei secoli ci
siano stati rapporti molto intensi fra questi due popoli.
Questa ricca eredità culturale è
oggi al centro dell’attività del progetto Polysong, un programma di
Cooperazione territoriale europea, tra Grecia e Italia che ha come obiettivo
principale quello di preservare gli aspetti peculiari delle due culture,
creando un ponte, una rete che favorisca lo scambio transfrontaliero, il
confronto che metta in luce somiglianze e differenze.
Polysong ha il
merito di richiamare l’attenzione su un patrimonio che va verso una lenta ma
progressiva dissoluzione. Molto è stato fatto in questo campo, soprattutto
negli ultimi anni, ma si è trattato prevalentemente di iniziative isolate che
non hanno dato esiti duraturi nel tempo. Molto ancora si può fare sul piano della
documentazione, della ricerca e della valorizzazione di un bene immateriale per
evitarne la scomparsa e POLYSONG nasce con queste finalità.
Mission del progetto POLYSONG,
infatti, è migliorare la qualità della
vita, tutelare l’ambiente, e
promuovere la coesione sociale e culturale,
attraverso le seguenti azioni:
1) Promozione e conservazione del
patrimonio culturale immateriale delle regioni partecipanti.
2) Promozione dell’identità
culturale delle comunità che partecipano al progetto.
3) Scambio di conoscenze musicali
e storiche relativamente ai canti polifonici, alle musiche alle danze tradizionali, attraverso la
cooperazione transfrontaliera e la capacità di “fare rete”.
4) Il confronto utilizzato come
metodologia di scambi e studio.
5) Tutela del patrimonio
culturale inteso come musica polifonica e danze popolari locali anche come
fattori che possano favorire lo sviluppo del turismo.
L’EVENTO È ORGANIZZATO DAL
COMUNE DI ZOLLINO
LA PRODUZIONE È CURATA DA KURUMUNY
Per maggiori info
0832801528 | 3299886391 | info@kurumuny.it;
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