lunedì 29 aprile 2013

Azimuth (LietoColle) di Maria Grazia Palazzo alla Feltrinelli Point di Lecce oggi 29 aprile 2013




La libreria "Feltrinelli Point" di Lecce presenta al pubblico che non può peredere l'occasione di una serata in compagnia di poesia e musica - un binomio perfetto - Maria Grazia Palazzo e la raccolta di poesie "Azimuth" (LietoColle) che verrà introdotta dallo scrittore Antonio Errico, da Ambra Biscuso (Associazione "Le Ali di Pandora") e con Salvatore Gervasi e il suono coinvolgente del tamburello. Lunedì 29 aprile 2013, ore 20.00 - "Feltrinelli Point" - via Cavallotti 7/a - 73100 - LECCE.

«Con questa Opera Prima, Maria Grazia Palazzo sembra emanciparsi da gran parte della produzione poetico-femminile degli ultimi anni, dandoci una prova di buono spessore - afferma Michelangelo Zizzi -. Non che manchi nell’opera una condizione femminoide e talvolta gorgonica di rappresentazione della pulsione in itinere (pulsione che va letta persino nelle sue condizioni fisiologiche e biografiche); tuttavia le caratteristiche di omogeneità della struttura poematica, di ritmicità, di esiti e chiuse talvolta sorprendenti, organizzano il magma di una femminilità furibonda e scossa verso un esito di forma convincente, deposito potente e risultato apprezzabile. 
Azimuth è la prova che ogni opera smussa le discordanze, ogni struttura espressiva ricompone i poli».



INFO

Feltrinelli Point
via Cavallotti 7/a,
tel. 0832/331999
www.lafeltrinelli.it


venerdì 26 aprile 2013

FUR EWIG 3 di Elio CORIANO (Lupo editore)


È stata sufficiente la lettura di alcuni versi, appena oltre l’incipit di questo poderoso poema – Für Ewig 3 – di Elio Coriano, perché tutt’intera divenisse coscienza viva la dimensione politico-letteraria di Antonio Gramsci. Personalmente non pensavo, e di ciò chiedo venia, che nel già tanto fertile pensiero del poeta di Martignano, ci fosse anche lo spazio per una visione così ampia e profonda del vissuto di una stagione politica quale fu quella della triste pagina della storia italiana macchiata dal fascismo. Pagina che il popolo italiano subì con conseguenze inenarrabili e che il poeta ha inscritto nella vicenda politica e umana di Antonio Gramsci, incarcerato da Mussolini affinché non pensasse e non agisse per un bel po’ di tempo. (Maurizio Nocera)

Elio CORIANO - Nato a Martignano (Salento) nel 1955. Poeta ed operatore culturale, insegna italiano e storia presso l’Istituto Professionale “Egidio Lanoce” di Maglie. Con Conte Editore ha pubblicato “A tre deserti dall’ombra dell’ultimo sorriso” (Three deserts from the shadow of the last mechhanical smile – Premio Venezia Poesia 1996), nella collana Internet Poetry, fondata da Francesco Saverio Dodaro. Con le“Pianure del silenzio” tradotto in cinque lingue, ha inaugurato sempre per Conte Editore E 800 – European literature, collana diretta e ideata da Francesco Saverio Dodaro. Nel 2005 ha pubblicato per “I Quaderni del Bardo”, “Dolorosa Impotenza” e “Il Mestiere delle Parole”con dieci disegni di Maurizio Leo e la prefazione di Antonio Errico. Nel 2006 per Luca Pensa Editore, nella collana Alfaomega, ha pubblicato “Scitture Randagie”con la prefazione del filosofo cileno Sergio Vuskovic Rojo. Del 2007 è “H Letture Pubbliche (poesie 1996-2001)” Icaro editore. Nel 2004  fonda assieme a Stella Grande e Francesco Saverio Dodaro il gruppo di musica popolare Stella Grande e Anime Bianche di cui è curatore dei testi e direttore artistico. Inoltre, negli ultimi due anni, ha curato e messo in scena una sua orazione su Gramsci, chiamata FUR EWIG, accompagnato dal pianista Vito Aloisi.

Festa del Primo Maggio a Kurumuny | Martano – XII edizione – 2013











FOTO VINCITRICE DEL CONCORSO UNO SCATTO PER IL PRIMO MAGGIO;
TEMA DEL CONCORSO: RACCONTA IL LAVORO OGGI.

“Prima del fischio di inizio” di Roberto Quaranta è stata premiata per la sua straordinaria forza iconica, perché per il suo contenuto e il suo potere visivo si imprime nella coscienza, simbolo delle speranze e delle paure di milioni di persone.  L’immagine riassume e riproduce la contraddizione fra un mondo a sempre minore indice di umanità e l’urgenza dell’uomo stesso di tornare al centro del mondo.

Kurumuny in collaborazione con l’Associazione Ambrò e con il patrocino del Comune di Martano presenta la XII edizione del Primo Maggio

La festa si svolge a Martano, in campagna, località Kurumuny, con una lunga giornata tra germogli di vino e braci di canti selvatici e balli spargi-sale, artisti extra-vaganti giocolieri di luce, diritti in mostra ai colori della primavera. Il lavoro dovrebbe essere la festa di tutti perché “un uomo che vuol lavorare e non trova lavoro è forse lo spettacolo più triste che l’ineguaglianza della fortuna possa offrire sulla terra” (T. Carlyle).

PROGRAMMA

La giornata sarà scandita dalla musica, con la partecipazione di molti artisti.

PARTECIPERANNO

ALMORAIMA – un viaggio gitano verso radici lontane

Gli Almoraima sono un gruppo multietnico che dal 2007 si dedica alla ricerca della tradizione musicale gitana ed in particolare alle varie connessioni musicali che si sono create con essa in terra andalusa e araba. Il gruppo che ruota intorno alla figura del chitarrista Massi Almoraima, autore delle musiche e dei testi, ha visto in tempi più recenti l’ingresso nella formazione della talentuosa voce gitana di Antonio Corba, che per la sua grande padronanza degli stili tradizionali e moderni di canto flamenco e il suo interesse per la musica etno-world sta riscontrando una grande affinità con l’estetica musicale del gruppo. Oltre a loro la formazione è composta dal percussionista etnico Roberto Chiga, dal violista di origini pakistane Saleem Anichini, dal contrabassista jazz Angelo Urso e dal fisarmonicista Rocco Nigro. Di ritorno dal tour primaverile che gli ha visti impegnati in una serie di concerti in Rajasthan, il gruppo presenta in anteprima a Kurumuny il suo nuovo lavoro discografico – Banjara – realizzato grazie al sostegno di Puglia sounds e dall’etichetta salentina Animamundi. Un lavoro denso di suoni e tradizioni nomadi, di energia e spiritualità, di riti, movenze e ritmi che richiamano mondi lontani. Sentieri d’Oriente tracciati attraverso le orme lasciate nella sabbia da una carovana gypsy che dal deserto dei Thar attraversa il Mediterraneo approdando in Andalucia; un viaggio gitano verso radici lontane.

STRITTULI – suoni musica e canti popolari

Il gruppo “Li Strittuli” nasce nell’inverno nel ’98 dal bisogno di riconoscersi in una identità di popolo, in esso vi confluiscono giovani musicisti che si propongono di diffondere il patrimonio musicale del Salento e della Grecìa salentina. L’impegno culturale è quello di far veicolare la musica popolare non come mera comunicazione consumistica ma come recupero ed inizio di un procedimento culturale ritrovato. I componenti, che sono maturati nelle feste di “curte” a contatto diretto con i portatori, nei raduni spontanei e gruppi di ricerca, iniziano a recuperare sonorità ormai quasi dimenticate e a utilizzare gli strumenti tipici di questa musica: violino, organetto, fisarmonica, chitarra e tamburo a cornice. L’obiettivo principale del gruppo è quello di riproporre un viaggio nella musica popolare salentina, fatto di pizzica pizzica, pizzica tarantata, stornelli d’amore, canti di lavoro e di protesta. Il gruppo, inoltre, conduce una ricerca sulla musica di tradizione orale, interessandosi soprattutto alla zona nord del Salento, riscoprendo canti che vengono riproposti nei loro concerti.

SONAMIX – il nuovo progetto di Papa Ricky

È il nuovo progetto di Papa Ricky, che propone un nuovo viaggio nel mondo della musica in una versione semi acustica, con una formazione composta da Giada Giovanile al violoncello, Sasà Spennato alla batteria e percussioni e Roberto Romano alla chitarra acustica e basso.

RINO’S GARDEN – molto più di una cover band

Nati nell’estate del 2008, dalla passione per le canzoni di Rino Gaetano, attratti dalla stravaganza e dalla ecletticità trasversale del compianto artista calabrese, i Garden non si sono affermati solo come una cover band ma hanno allargato il loro repertorio perfezionandosi nello stile e potenzialità. Rino’s Garden con oltre 400 live all’attivo, ha animato le piazze e i locali di tutto il Salento, esibendosi con la sua musica anche oltre i confini provinciali e regionali, con molte tappe in tutta Italia. La band è composta da Andrea Melileo alla voce, Matteo Cannavacciuolo alla batteria, Francesco Fersini ai synth e ai cori, Giuseppe Ciullo al basso, Giacomo Carlino alla chitarra e Francesco Verdicchia al pianoforte. Da pochissimo è uscito il nuovo singolo “Resto in linea”, che anticipa il nuovo album in lavorazione, che uscirà prima dell’estate.

Il programma può essere suscettibile di variazioni.

IL PESO DELLA CULTURA – Leggo per legittima difesa. (Woody Allen)

Per l’edizione 2013 Kurumuny ripropone l’iniziativa “Il peso della cultura: libri al chilo”. In occasione della festa del Primo Maggio sarà possibile acquistare una sporta di libri al chilo. Per l’iniziativa sono state create dal marchio B22 delle sportine ad hoc che saranno anche un simpatico gadget della festa. In questo momento di crisi in cui più si avverte la necessità di sapere, in questo Paese in cui tutto è effimero, Kurumuny vuol ripartire dal peso dei libri, da una certezza che è quella fisica e materiale del peso della conoscenza e dell’informazione perché chi legge ha un senso in più, perché leggere rendere liberi, perché vogliamo che i libri siano compagni irrinunciabili.

PIZZICANDO IN BICICLETTA – un viaggio di sole, cielo, mare e musica.

Viaggio in bicicletta, di Nunzia e Lucia, sul corridoio verde adriatico, partendo da Bologna, fino ad arrivare il Primo Maggio a Kurumuny. Pizzicando in bicicletta, nasce in un piovoso autunno bolognese alla periferia nord di Bologna, dove le strade di Lucia e Nunzia si incontrano attorno ai corsi di riparazione biciclette dell’associazione “L’Altra Babele”. Lucia e Nunzia hanno vite e temperamenti diversi, ma molte cose in comune, in cima, la passione per la bicicletta. Nessun posto è lontano in bicicletta, nessun ostacolo è insormontabile alla sua leggerezza. Nunzia è affascinata dalla musica popolare, soprattutto dalla pizzica pizzica e sogna l’energia del Salento e i suoi ritmi ipnotici. Lucia pedala e sogna di aprirsi a pedali le vie delle lingue e delle culture del Mediterraneo. Una sfida per entrambe, alla prima esperienza di cicloviaggio, poca attrezzatura tecnica, pochi appigli logistici; molta carica di entusiasmo, molta voglia di provarci, molta volontà di dimostrare il potenziale della bici e della passione ciclistica. “La bicicletta è stata in primo piano, fin dalle sue origini, nelle battaglie per la liberazione di comunità e categorie sociali da oppressioni e ingiustizie. La troviamo protagonista nelle Quattro Giornate milanesi (1898) e negli altri moti popolari, nei momenti cruciali della Grande Guerra, nella Resistenza partigiana. Odiata e temuta dai dittatori e dalle classi dominanti, la bici è l’unico mezzo di trasporto che non trasporta solo persone o cose, ma anche ideali. Alfonsina Strada, la prima ed unica donna a partecipare nel 1924 al Giro d’Italia (quello dei maschi), non era una femminista né un’attivista politica. Era una ragazza che amava la bici e pedalava come solo una campionessa sa fare. Eppure, grazie alla bici, è diventata un’icona dell’emancipazione femminile. Ha infranto il più tenace dei pregiudizi maschilistici, quello della superiorità fisica dell’uomo sulla donna, del suo dominio muscolare, inteso come suggello naturale (e quindi divino) dello squilibrio sociale, economico, familiare e culturale tra i due sessi. Novant’anni dopo due ragazze, Nunzia e Lucia, affrontano il loro personale Giro d’Italia, e senza saperlo mandano in frantumi altri tabù, altri pregiudizi. Come Alfonsina, anche Lucia e Nunzia non pedalano per dimostrare qualcosa o per rivendicare ideali femministi. Pedalano per passione. Impegnate da sempre nell’attivismo sociale e ambientalista, hanno iniziato il loro viaggio in bicicletta da Bologna a Martano (Lecce) per amore della bicicletta e per amore della cultura popolare di cui anche la bicicletta fa parte. Arriveranno a Martano per partecipare alla Festa dei Lavoratori di Kurumuny, una giornata dedicata alla celebrazione della civiltà contadina e della "fatìa" (lavoro, in dialetto salentino), nel momento in cui la disoccupazione in questo martoriato paese tocca livelli drammatici come mai prima d’ora. Come non associare la loro splendida follia a due ruote con le imprese di Alfonsina, con la voglia di ribaltare i preconcetti sessistici, e con l’impegno per restituire dignità e lavoro a cittadine e cittadini costrette a sopportare per intero il peso di una crisi di cui non sono colpevoli? Come non pensare che il loro viaggio è un po’ il viaggio di tutti noi verso un’Italia migliore, in cui la leggerezza (bicicletta, femminilità, dignità del lavoro) possa finalmente prevalere sulla pesantezza (dominio dei mezzi a motore, maschilismo, privilegi e ingiustizie economiche)? Il viaggio di Nunzia e Lucia è un semplice atto d’amore per una penisola straziata da avidità e prepotenze. A Kurumuny danzeremo con loro.”



COME ARRIVARE

Kurumuny è sita nelle campagne di Martano (nei pressi dell’uscita per Castrignano de’ Greci). Per trovarci seguire le indicazioni presso tutti gli ingressi del paese.



Ingresso per tessera sociale di 4,00 euro valida per la sola giornata del Primo Maggio. La colazione è autogestita dai singoli partecipanti, l’organizzazione offre vino e pane finché ce n’è. A disposizione di tutti bracieri per gli arrosti.

Per info
Uff. 0832801528
Mob. 3299886391


Kurumuny è un luogo dell’anima, un luogo di memoria e trasformazione, dove antichi valori umani e sociali convivono con la realtà contemporanea. L’associazione Ernesto de Martino-Salento e le Edizioni Kurumuny hanno cominciato a festeggiare il Primo Maggio nella contrada Kurumuny a Martano nel 2002. L’idea di questa giornata di festa nasce dal desiderio di riannodare i fili della memoria di un luogo particolare, non molto distante dal paese, dove sono vissute persone depositarie di saperi antichi e che svolgevano ruoli comunitari. Qui vivevano alcune delle ultime repute di Martano e alcuni cantori già protagonisti delle storiche ricerche etnomusicali realizzate da Alan Lomax nel 1954 e da Gianni Bosio nel 1968 e da altri ricercatori dopo il 1970. L’intento è stato quello di legare questo filo della memoria a un avvenimento che presenta tutti i requisiti di una grande festa popolare in cui si festeggia la fatica quotidiana dei lavoratori. Festa del lavoro e dei lavoratori che naturalmente si apre sino a comprendere il tema della multiculturalità, dei diritti dell’altro, la necessità della salvaguardia delle radici, in qualunque parte del mondo affondino. Riferimento ideale per l’organizzazione della festa a Kurumuny sono state le stesse modalità con cui inizialmente si svolgeva il Primo Maggio a Bari. L’incontro per i festeggiamenti avveniva in qualche località fuori porta con bandiere, formaggio, fave, vino e musica. Un incontro per festeggiare il diritto al lavoro: la sicurezza e tutti i diritti garantiti dallo statuto dei lavoratori. Altro obiettivo che inizialmente si sono posti gli organizzatori del Primo Maggio a Kurumuny era quello di offrire un punto di incontro locale in cui essere protagonisti: un luogo in cui diverse generazioni, anziani, giovani e bambini, potessero incontrarsi e pacificamente e creativamente socializzare non solo il companatico ma anche le idee, i desideri, i bisogni. E così la festa del Primo Maggio a Kurumuny è diventata con il passare degli anni di riferimento per tutto il territorio salentino e non solo. A ogni manifestazione la partecipazione si è allargata e diversificata, ma restano caratteri salienti la tolleranza, la condivisione della musica e delle idee, l’integrazione fra le diverse fasce di età, il rispetto delle diversità, in una dinamica fatta di maggiore consapevolezza del proprio background senza la quale non ci può essere equo scambio. In una giornata di riflessione e di festa, come il Primo Maggio, la pratica della multiculturalità assume i connotati di inclusione sociale delle minoranze, siano esse linguistiche, religiose o etniche, e dunque si concretizza nell’esercizio delle buone pratiche della condivisione, della partecipazione e dello scambio.

mercoledì 24 aprile 2013

Più suono di Lara Carrozzo (Lupo Editore)


La raccolta poetica di Lara Carrozzo si snoda delicatamente nella ricerca di quel senso sensibile che appare smarrito in una società che guarda la poesia e quindi le emozioni da un punto di vista piuttosto “angolare”. Il titolo stesso dell’intera opera poetica sottolinea in sè un surplus “Più” che rappresenta un’invocazione alle emozioni e quindi all’arte, come d’altronde già aveva fatto nella precedente silloge "Più Luce", nella quale l’autrice faceva appello al sovrappiù di luce, che rivela quell’eccedenza emotiva, l’ispirazione luminosa, da cui nasce la poesia. In "Più Suono" la nuova ricerca e l’appello sono alla musica, al suono, in qualsiasi forma si presentino. Ora, è l’eco continuo della vita, il suono fortemente passionale, che si traduce in poesia. In un gioco armonico di versi la scrittrice riesce a fondere la luce al suono in un viscerale continuum poetico: da ‘più luce’ a ‘più suono’, aprendo la strada all’arte nella sua manifestazione più profonda, per Lara, la poesia.

Lara Carrozzo, è nata a Melendugno nel 1979. E' laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi del Salento. Svolge un'intensa attività culturale che spazia dall'ambito letterario a quello civile e collabora nei diversi settori del sociale nei quali organizza e coordina eventi e convegni. Artista a tutto campo, interprete fine, coniuga musica poesia letteratura.

lunedì 22 aprile 2013

AI CANTIERI TEATRALI KOREJA DI LECCE “POST-13 STORIE DOPO L'89 CHE NON SAPEVANO DI DIVENTARE UN MITO” a cura di PAOLO PATICCHIO (Lupo Editore)




Mercoledì 24 aprile (ore 18.30 - ingresso gratuito) i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce ospitano la presentazione ufficiale del libro POST - 13 storie dopo l'89 che non sapevano di diventare mito (Lupo Editore) a cura del ventisettenne Paolo Paticchio. Un evento a metà tra il teatro e il live musicale, con video proiezioni, performance e reading. Un incontro con i 13 autori e il curatore, una presentazione che emozionerà e farà riflettere con genuinità.

"La nostra generazione, quella che ha compiuto i vent'anni ed è prossima ai quaranta, è spesso accusata di disorientamento, di assenza di punti di riferimento", sottolinea Paolo Paticchio, impegnato nel sociale, attivo in politica, coraggioso connettore di giovani esperienze diverse tra loro ma accomunate da un sentimento: la speranza. "Ma è proprio vero che questi giovani adulti sono privi di spunti a cui attingere per interpretare, criticare, cambiare il proprio tempo? O di maestri da assumere a modello per agire? Queste tredici storie – le nostre, le prime di un libro non finito, un input da raccogliere e sviluppare – sembrano dimostrare il contrario".

Post è, infatti, un libro scritto a più mani, 13 storie raccontate da 13 under 40 di diversa formazione e con diversi ambiti d’interesse, accomunate dall’essere pugliesi e tutte cresciute nel “mondo nuovo” dopo l’89. Il progetto raccoglie, in questo primo volume, le prime 13 storie. Dalla caduta di quel muro, abitudini, visioni, schieramenti hanno dovuto fare i conti con una realtà improvvisamente mutata. Un mondo diverso, non più caratterizzato dalla costante presenza di un necessario nemico comune che fungeva anche da fattore aggregativo, si affacciò all’improvviso. Ed è da lì che si vuole partire, da quei cittadini di Berlino che finalmente si son potuti riabbracciare, da quella città che ritornava ad essere un corpo unico, simbolo di una armonica ricomposizione di un mondo.

Storie di eccellente normalità che, partendo dalla credibilità dei loro percorsi, possono permettersi il lusso di insegnare con grande umiltà che si può far politica seguendo i propri ideali, che ci può essere lo sport pulito, storie che sono state un pretesto per interrogarsi su politiche migratorie, fenomeni televisivi, inchieste giornalistiche, nuove arti,  social media, innovazione, medicina, speranza, bioetica e tanto altro ancora che questa premessa non può svelare. “Storie Post ‘89, Post boom economico, raccontate da “quelli” che non  usano  il Post solo sul web per aggiornarsi ed aggiornare. Perché questa, in fondo, è una Generazione Post e può essere un’entusiasmante sfida; basta iniziare a conoscersi”.

Dal giornalista salentino Michele Frascaro a Don Luigi Ciotti, dal “giudice ragazzino” assassinato dalla mafia Rosario Livatino a Rita Levi Montalcini, passando per gli hacker, il regista Mario Monicelli, il writer Banksy, l'esperienza di Blob, la musica di Kurt Cobain, la politica di Dubceck, la malattia "condivisa" di Salvatore Iaconesi, le Non Archi-Star e l'incredibile e struggente vicenda dell'atleta somala Saamya Yusuf Omar, "un’eroina che sfida la geopolitica, lo scenario della povertà e del conflitto in nome della passione per lo sport e della voglia di riscatto". Un libro edito da Lupo Editore che attraversa diversi mezzi di comunicazione: il cartaceo, il web con il blog in fase di realizzazione  (www.generazionepost.it) e i social network (una pagina Facebook, Generazione Post, già molto frequentata e attiva). È il primo passo verso il racconto di una generazione che non solo vuole cambiare le cose ma è anche in grado di farlo.

Molto variegata anche la squadra degli autori composta da Alberto Cazzato (esperto di marketing e comunicazione), Giovanni De Stefano (giornalista esperto di social media e pratico di comunicazione), Tatiana Giannone (giovane salentina che attualmente lavora a Roma presso la sede nazionale di "Libera - Nomi e Numeri contro le mafie"), Osvaldo Piliego (giornalista, musicista e scrittore), Patrizia Carratta (dottoranda dell'Università nel Salento nel Dipartimento di Storia, Società e Studi sull'Uomo), Alfredo Polito (giornalista e attivista nell'Arci), Matteo Serra (comunicatore e cooperatore, tra i fondatori di Pazlab e L'impaziente), Gabriella Morelli (esperta di comunicazione sociale), Juri Battaglini (architetto e fondatore dell'associazione LUA, Laboratorio Urbano aperto), Ilaria Colazzo (laureata in matematica e tra gli esponenti più attivi dell'associazione universitaria "Link - Udu Lecce"), Angelo Pansini e Stefano Fumarulo (responsabili dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata di Bari), Laura Preite (presidente dell'associazione Culturarte e responsabile del progetto Treno della memoria), Alessandra Lupo (giornalista che si occupa anche della diffusione di pratiche partecipate per la gestione della cosa pubblica).

"Queste sono le nostre tredici storie. Le prime tredici storie. Non una hit parade, non una classifica, non un libro “finito”. Sono solo le tredici storie da cui siamo voluti partire, importanti per i percorsi di ciascuno degli autori, che hanno deciso di spendere il proprio tempo e le loro energie per questo progetto corale. Inutile dire che è solo un inizio del nostro Post", sottolinea Paticchio nel libro. "Generazione Post. Post perché i latinismi ci piacciono, soprattutto quando li usiamo su un tablet ultrasottile. Post perché non vogliamo cancellare nulla, ma semplicemente aggiungere, cercare, trovare e proseguire. Post perché abbiamo voglia di correre e non più di inseguire".




giovedì 18 aprile 2013

GLI AEDO CON NABIL DEI RADIODERVISH AL WOMB




Il WOMB di Lecce (Strada vicinale Bernardini snc a Cavallino in provincia di Lecce) non delude neanche questa volta le aspettative del pubblico salentino accogliendo il gruppo degli AEDO che presto diventeranno una nuova rivelazione nel panorama della musica italiana e il loro disco "Saluto al nemico" (Lupo Editore) presentato da Nabil dei Radiodervish. IMPOSSIBILE PERDERE QUESTO EVENTO! L’appuntamento è per venerdì 19 aprile 2013 alle ore 21,00 al WOMB (Strada vicinale Bernardini snc. - 73020 - Cavallino LECCE).


Molto più che interessante, anzi intrigante e molto bello questo lavoro degli AEDO. L'album si apre con ACQUA e si chiude con PENELOPE, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come gli stati d'animo di una società in travaglio. Belli i testi con sfumature agrodolci e le sonorità che vanno dalla ballad a brani più potenti intersecati da un'etnicità mai banale. Un disco da non perdere per nessun motivo: un disco che fa pensare sognare viaggiare sperare attraverso le splendide voci dei cantanti. (Oliviero Malaspina)


Nato nell’agosto del 2010, il progetto AEDO delinea un percorso lirico che si nutre delle radici del suono piegando il canto popolare alla riproduzione della natura. Dalla ricerca e riconsiderazione di antichi miti fino a giungere a testi di natura contemporanea, lo spettacolo proposto restituisce un ricercato immaginario arcaico che si distingue in contesti molto diversi dimostrando di possedere quella natura poliedrica tipica del Teatro Canzone. Nel 2011 e 2012 gli AEDO si esibiscono in numerosi concerti, dividono il palco con artisti di fama internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO, realizzano una tournee nazionale che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono il Concorso "Officine della musica" in occasione del quale viene prodotto un videoclip professionale del brano "Macarìa" realizzato dalla PUNTO EXE con la regia di Gianni de Blasi e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA, PUGLIA SOUNDS, REGIONE PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE STAGIONI.

Gli AEDO sono:
Giovanni Saccomanno voce e chitarra acustica
Eleonora Pascarelli voce
Mauro Pispico chitarra classica
Chiara Arcadi violino
Francesco Spada organetto
Giuseppe Donadei percussioni
Giorgio Kwiatkoswski basso


INFO

UNA FRITTATA PER DUE ALLA TENUTA MONACELLI CON MINO DE SANTIS E PIERPAOLO LALA INSIEME A LUPO EDITORE




Alla Tenuta Monacelli & Masseria Giampaolo in via Giacomo Ponticelli in località Cerrate (Lecce) il 20 aprile 2013 alle ore 20,30 ci sarà un evento speciale assolutamente da non perdere.   C’è un filo che unisce il giovane ideatore di “Fornelli Indecisi” Pierpaolo Lala al cantautore salentino Mino De Santis.  Un Filo d’Olio: l’olio del Piccolo Manuale Untologico  e l’olio di “Arbu Te Ulie” il testo simbolo della produzione artistica del “poeta rurale”.  La forza vitale del dialetto salentino di ”Caminante” (Ululati, Lupo editore), l’ultimo cd  di De Santis,  incontra le “50 sfumature di fritto” di Pierpaolo Lala (Lupo editore),  un’ode dedicata al più gustoso sistema di cottura. L’evento, in programma il 20 aprile a Tenuta Monacelli, sarà l’occasione per valorizzare la produzione dell’Olio Extravergine di Oliva che da sempre ha un ruolo fondamentale nella cucina e nella tradizione gastronomica salentina.   Un filo continuo tra parole, musica ed emozioni  per dialogare assaporando i prodotti della nostra terra. Tra fritti, fritture e frittate, i giornalisti Pino De Luca e Azzurra De Razza, l’editore Cosimo Lupo,  dialogano  con Pierpaolo Lala e Mino De Santis: dall’alchimia dell’olio bollente allo “Scarcagnizzu”, dalle ricette indecise  alla “Prucissione”, dalla pastella  al “Fidanzamentu”.  Nell’ipogeo di Tenuta Monacelli l’incontro tra l’elisir di salute e genuinità e le produzioni di Lupo Editore.  Appuntamento dunque alle 20.30. Nella prima parte della serata la presentazione di “50 sfumature di fritto”, nella seconda il Concerto di Mino De Santis accompagnato da Pantaleo Colazzo alla fisarmonica e Pasquale Gianfreda al contrabbasso. A firmare i piatti selezionati per assaporare l’Olio extravergine, lo chef di Tenuta Monacelli Gianfranco Tanzi: dagli antipasti con la parmigianina ai sapori di fumo alla cascata di frittini tra mare e terra,  per passare alle Tacozze fritte di grano saraceno in zuppetta rinascimentale, dagli spaghetti fritti al Bon Bon fritto al profumo di mela verde. Il tutto accompagnato dai Vini della Cantina SAMPIETRANA.

CAMINANTE di Mino DE SANTIS (etichetta Ululati, Lupo Editore)  - Testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano Rosso, è questo Mino De Santis. Il suo nuovo album “Caminante”, prodotto e messo in commercio dalla neonata etichetta musicale ULULATI della Lupo Editore, è un insieme di istantanee di personaggi, vizi e virtù di un’Italia e un Sud alla continua rincorsa di un’identità. Allora si parte, come sempre, verso il nord, con il treno delle venti, in cerca di fortuna, emigrando verso la Lombardia ricca di gran lavoratori ma povera di bellezza. Basta poco a rifarsi la valigia per ritornare “al paese” anche se nulla cambia pertanto “resta la sopravvivenza e la non appartenenza” e la voglia di essere “Sempre in viaggio”. Si ritorna, quindi, tra strade delle processioni, della falsa disperazione dei funerali, dell’arsura e de “La zoccula”, una escort che difende il suo lavoro e che, come la più famosa “Bocca di Rosa”, sconvolge la quiete del paesino mettendo alla berlina i falsi moralismi a favore della sua genuina passionalità. Un dipinto a mille tinte a suon di valzer, stornelli e fanfare.   È senza dubbio un disco pieno di poesia, dove il dialetto viene facilmente tramutato in rime e versi senza mai scadere nell’ingenua poesia popolare. E allora pare di sentire un po’ di Gaber, De Andrè, Bressaine, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale di Mino De Santis. La “Caminante” di Mino gira per i vicoli, per le strade, tra la gente ed è curiosità di scoprire senza più sentirsi legata a una cultura famigliare che mozza il suo sguardo. È sud: terra e bellezza.  

50 SFUMATURE DI FRITTO a  cura di Pierpaolo Lala (Lupo editore) - Vi piace la frittura nonostante il parere negativo del vostro medico? Vi piace la pastella? Vi piace impanare e “calare” qualunque cosa nell’olio bollente? Siete fan di “P per Purpetta”? Pensate che per preparare la parmigiana di melanzane servano le dovute autorizzazioni edilizie? Pensate che la frittura sia sensuale e afrodisiaca? Avete trovato il libro giusto. Il 15 dicembre esce in tutte le librerie d’Italia e in edicola con quiSalento,“50 sfumature di fritto. Piccolo manuale untologico” (Lupo Editore). Il libro, nato da un’idea del giornalista Pierpaolo Lala, patron del concorso di cucina dozzinale “Fornelli Indecisi”, raccoglie cinquanta ricette (rigorosamente fritte) pensate e scritte da una pattuglia di giornalisti e docenti universitari, casalinghe e pensionate, professori e professioniste, nonne e nipoti, mamme e figli. Cinque categorie (antipasti, primi, secondi, dolci e cibo di strada) per assaporare verdure e pesce, carne e cremose leccornie. Completano il manuale, un’introduzione di donpasta, i consigli di frittura di Giuseppe Barretta e il tentativo di Pino De Luca di rispondere all’eterno dilemma tra vino e birra. E se la frittura è un orgasmo (a volte anche multiplo) pericoloso, il libro vuole concedersi alla passione e all’eccesso con due racconti molto intensi di Osvaldo Piliego e Manila Benedetto.
Circa 100 pagine per assaporare l’olio e le sue sfumature. Fornelli Indecisi è un concorso di cucina dozzinale, nato dall’esperienza dell’omonimo gruppo su Facebook. Casalinghe disperate, single buongustai, nonne con la frittura nel sangue, mamme con la polpetta facile, zii con il vizio della crostata, nonni avvezzi alla pasta con le cozze, quelli che dicono “non so chi sia Antonella Clerici”, quelle che pensano che “la Parodi era meglio cotta e mangiata” sono i concorrenti ideali di questo concorso dedicato a tutti. La terza edizione, anticipata dalle Primarie del Centrotavola, è attesa per la primavera 2013.


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La riscrittura oltrepassante. ERNESTO DE MARTINO E LE DIALETTICHE DEL «RITORNO». CINQUE STUDI di Placido Cherchi (Kurumuny Edizioni)




Potente polo di attrazione intellettuale, l’opera di Ernesto De Martino, dopo la «riscoperta» provocata dalla comparsa de La fine del mondo, non ha più cessato di dominare la scena ermeneutica e di esigere cospicui investimenti di energia da parte dei suoi interpreti. Nel terreno della critica antropologica, il settore della «demartinologia» è ormai uno dei più estesi e non si contano più i contributi destinati ad accrescerlo. L’autore del presente volume ne è una prova:  dopo i quattro libri demartiniani fatti uscire tra la fine degli anni Ottanta e l’anno scorso, egli ci presenta ora questi Cinque studi, anch’essi demartiniani e anch’essi ostinatamente interessati a indagare oltre l’immediato apparire.

Il tema è stavolta quello del «ritorno» al Mondo magico realizzato a poco a poco dalle opere della fine, in una sorta di riappropriazione-rilancio degli allargamenti storicistici sacrificati allora. La sostanziale riscrittura delle tesi messe in crisi dai «maestri» e demolite dall’«autocritica» viene letta ancora una volta come un gesto di necessaria fedeltà alle antiche convinzioni, ma anche come la più compiuta e oltrepassante rifondazione della loro modernità. Confermando la natura quasi inesauribile della miniera-De Martino, i cinque scritti proposti qui continuano a scavare nelle sue viscere e a inseguire filoni perduti o tracce rimaste inosservate. Ne risultano approdi imprevisti e rovesciamenti di prospettiva che riescono a restituire a De Martino qualche tratto importante tra quelli lasciati in ombra dalla vulgata.

sabato 13 aprile 2013

MASSIMO STRAGAPEDE CON IL SUO “RESTARE, PARTIRE” (Lupo editore) ALLA FELTRINELLI POINT DI LECCE



MASSIMO STRAGAPEDE, autore di RESTARE, PARTIRE (Lupo editore)  incontra i suoi lettori lunedì 15 aprile 2013 alle  ore 18:30 alla FELTRINELLI POINT LECCE in VIA CAVALLOTTI 7 a Lecce.

Un interrogativo, un dilemma, un punto di partenza o di arrivo.Taranto, Italia del sud. Un territorio impoverito per decenni da un'industria parassita e da uno stato assistenzialista. Sospesa tra due mari, la città. Sospesa tra i suoi vicoli, la storia di due ragazzi qualunque. Mimmo, come in alcuni film, sogna di partire e andare via. Miriam, come in alcune canzoni, pensa di restare e cambiare le cose. Intorno a loro un sottobosco di personaggi di varia umanità: ignavi fancazzisti, spacconi del sabato sera, pseudo intellettuali, matrone da pianerottolo, aspiranti veline, filosofi in tuta blu. Personaggi e interpreti sul palcoscenico di un microcosmo ordinario e talvolta grottesco, sotto un cielo povero di aspettative e dai confini sempre a portata di sguardo. Su tutti, ansima il gigante siderurgico, disseminando veleni a norma di legge e promesse effimere di un futuro non sostenibile. Intorno, una meravigliosa natura che, nonostante tutto, resiste. Taranto. Italia del sud. Ma che potrebbe essere Danzica, Mumbai, l'Avana o Jakarta. Il dilemma resta universalmente identico. Oggi come ieri. Come probabilmente domani.

martedì 9 aprile 2013

GLI AEDO A LECCE SUL PALCO DEL CONTEST 1MFESTIVAL




Prosegue con successo anche domani 10 aprile 2013 il contest del 1MFestival, promosso dal primo Maggio in collaborazione con Puglia Sounds, e continuerà sino al 13 aprile 2013, sul palco delle “Officine Cantelmo” in Viale De Pietro, nell’ambito del progetto “Officine della musica”. I vincitori della gara potranno esibirsi al concerto del 1 maggio a Roma in diretta su Rai3 davanti a milioni di spettatori e telespettatori. Un occasione irripetibile per band e artisti emergenti, che, esibendosi dal vivo,  si sfideranno a furor di musica. A votarli saranno gli utenti internet attraverso il sito www.1mfestival.com, sul quale verranno trasmesse in diretta streaming le esibizioni dei finalisti. Per domani 10 aprile alle ore 22,00, per primi si esibiranno gli Aedo usciti da meno di un mese per l’etichetta Ululati di Lupo editore con il loro nuovo lavoro “Saluto al nemico”.
“Molto più che interessante, anzi intrigante e molto bello questo lavoro degli AEDO. L'album si apre con ACQUA e si chiude con PENELOPE, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come gli stati d'animo di una società in travaglio. Belli i testi con sfumature agrodolci e le sonorità che vanno dalla ballad a brani più potenti intersecati da un' etnicità mai banale.  Un disco da non perdere per nessun motivo: un disco che fa pensare sognare viaggiare sperare attraverso le splendide voci dei cantanti.” (Oliviero Malaspina)

AEDO - Nato nell’agosto del 2010, il progetto AEDO delinea un percorso lirico che si nutre delle radici del suono piegando il canto popolare alla riproduzione della natura. Dalla ricerca e riconsiderazione di antichi miti fino a giungere a testi di natura contemporanea, lo spettacolo proposto restituisce un ricercato immaginario arcaico che si distingue in contesti molto diversi dimostrando di possedere quella natura poliedrica tipica del Teatro Canzone. Nel 2011 e 2012 gli AEDO si esibiscono in numerosi concerti, dividono il palco con artisti di fama internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO, realizzano una tournee nazionale che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono il Concorso OFFICINE DELLA MUSICA in occasione del quale viene prodotto un videoclip professionale del brano “MACARìA” realizzato dalla PUNTO EXE con la regia di GIANNI DE BLASI e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA, PUGLIA SOUNDS, REGIONE PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE STAGIONI.

Gli AEDO sono: Giovanni Saccomanno (voce e chitarra acustica); Eleonora Pascarelli (voce); Mauro Pispico (chitarra classica); Chiara Arcadi (violino); Francesco Spada (organetto); Giuseppe Donadei (percussioni); Giorgio Kwiatkoswski (basso).



Info Lupo editore - http://www.lupoeditore.it/lupo/

domenica 7 aprile 2013

“SENZA RUMORE” DI FERDINANDO SCAVRAN (Lupo Editore) ALLA FELTRINELLI POINT DI LECCE



La libreria Feltrinelli Point di Lecce non si fa sfuggire neanche questa volta l’occasione di presentare al pubblico l’intrigante romanzo di Ferdinando Scavran dal titolo “Senza Rumore” (Lupo Editore) con la firma delle copie per opera dell’autore. L’appuntamento è per lunedì 8 aprile 2013 alla Feltrinelli Point in via Cavallotti 7/a (LECCE) ore 19,30 .


Ares, un cinquantenne che gestisce un piccolo ristorantino a Ioànnina, in Grecia, vive una vita semplice e silenziosa, immerso nei suoi impegni quotidiani. Ripensa ad Anja, una donna che sempre aveva ricercato e respinto, che vive in lui come un dolce tormento. La vita tranquilla di ristoratore, che gli permette di assaporare un senso di libertà, si trasformerà presto in un viaggio che lo porterà alla ricerca di sé, immergendolo in un presente che ricorda un passato remoto intriso di mito e letteratura. Durante quest’oscuro viaggio, Ares supererà le insidie del Fato e il volere degli Dèi; sarà trascinato verso luoghi enigmatici e affronterà donne che rievocano personaggi omerici. Ares scoprirà presto che realtà e mito si fondono nell’uomo e un lontano passato storico è sempre pronto a riemergere, all’improvviso. Senza rumore è la voce degli dèi che, con il loro volere, conducono l’uomo verso il destino.

Ferdinando SCAVRAN - Di origine veneta - nasce nella colonia spartana di Taranto, nel 1957. Oggi vive nel Salento. Sociologo dal 1981 collabora con riviste e testate giornalistiche nazionali. Studioso delle tradizioni, della storia, della religione e della cultura greca, vive un'esperienza unica, intrisa di spiritualità e ascesi, come ospite per motivi di studio, presso la Repubblica Teocratica del Monte Athos in Calcidica nel 1983. Nel giugno del 1988, presso l'Istituto Italiano di Cultura di Atene, presenta una raccolta di introspezioni legata da un filo narrativo Io guerriero di Sparta, opera tradotta successivamente in lingua greca. Il matrimonio con Flavia e la nascita dei figli Ares e Dafne scrivono le pagine più importanti della sua vita. Nel 2000 pubblica Percorsi in quota sul Massiccio del Pollino con mappa annessa (Ermes editore Potenza). Tra il 2010 e il 2012 pubblica E gli dèi mi chiesero di tornare, e Ascolta le Ninfe (Artebaria editore,Taranto) primi due romanzi di una trilogia che vede il guerriero Ares tornare a vivere in un uomo di oggi.

Ufficio Stampa OverecoAgenzia

Feltrinelli Point - via Cavallotti 7/a, 0832/331999


sabato 6 aprile 2013

“INTERROGATO IL MORTO” (Lupo Editore) DI RENATO COGLIATI ALLA FELTRINELLI POINT DI LECCE

La libreria Feltrinelli Point di Lecce non si fa sfuggire neanche questa volta l’occasione di presentare al pubblico l’intrigante romanzo di Renato Cogliati, “Interrogato il morto” (Lupo Editore) con la firma delle copie per opera dell’autore. L’appuntamento è per lunedì 8 aprile 2013 alla Feltrinelli Point in via Cavallotti 7/a (LECCE) .


Gennaio 1958. Il maresciallo Salvatore Inverso, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Brivio, vede piombare in caserma Antonio Veleno, il giovane collega destinato a prendere il suo posto quando andrà in pensione. L’invadenza di Veleno non risparmia nulla del consolidato e sonnolento ménage paesano, che subisce un vero e proprio scossone quando sulle circostanti colline brianzole viene scoperto il cadavere di un “morto ammazzato”. Così, tra un piatto di busecca e una cassöeula, si sviluppa un’indagine che a tratti sfiora il grottesco, mentre anche il clima familiare di Inverso riserva sorprese. Un godibilissimo giallo “d’epoca” popolato da personaggi da cartolina.

Renato Cogliati è nato nel 1953 a Lecco, dove esercita la professione di avvocato. Vive ad Olgiate Molgora in provincia di Lecco. È giornalista pubblicista dal 1976. Nel 2007 ha pubblicato il romanzo Ciao sono Katya (SBC Edizioni), l'anno seguente la raccolta di racconti L'Ombrellino (Il Filo) e tra il 2009 e il 2010 i racconti brevi L'uccello di Toni e Una Spyder rosso Ferrari.


Feltrinelli Point - via Cavallotti 7/a, 0832/331999

mercoledì 3 aprile 2013

“La didattica dell’odio” (Bel Ami Edizioni) di Danilo Cipollini in Puglia il 5, 6 aprile 2013




Il 5, 6 aprile Danilo Cipollini presenta il suo libro visionario in tre tappe inedite a Lecce e Bari. E’ stato scritto in tempi non sospetti, tenuto nel cassetto per tre anni e pubblicato soltanto lo scorso gennaio. “La didattica dell’odio”, primo romanzo del ventinovenne romano Danilo Cipollini, sembra predire il futuro e raccontare la realtà politica contemporanea con ironia e sarcasmo, senza risparmiare nessuno. La storia è quella di un dispotico presidente del consiglio e di un comico, sua nemesi, che si ritroverà a dover improvvisamente crescere a quarant’anni capeggiando un’improbabile rivoluzione. Tutto inizia con il comizio del partito Macchia Rossa: apparentemente pacifico, poi ci scappa il morto. E allora che viene istituito il reato di Odio ed un saggio di filosofia diventa un romanzo tutto da scoprire.

 Danilo Cipollini sarà:

- il 5 aprile alle 20.45 al Womb a Cavallino – Lecce (strada vicinale Bernardini), presenta la giornalista Alessandra Bianco;

- il 6 aprile alle 20 al Feltrinelli Point di Lecce (via Felice Cavallotti, 7/a), presenta Stefano Donno critico letterario ed autore della prefazione del libro, interviene Gianluca Pasca Empire consulting business department direction e presidente dell'associazione CRF - centro Ricerca e Formazione;


 Ai reading, tutti ad ingresso libero, parteciperà anche Marco Inguscio, giovane autore leccese di prose brevi che indagano l’intimità precaria delle nostre generazioni. I suoi testi sono inseriti nell’antologia “Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo” edita anch’essa da Bel Ami Edizioni.