venerdì 28 dicembre 2012


L’amore è l’unico sentimento che muove il mondo intero. Sarà banale come frase, ma
qualunque cosa sia fatta con amore ha una sicura riuscita: i migliori film, il cibo più buono, il vestito più bello, il quadro più ammirato, la musica di successo… pensate!
Allora, se basta così poco, abbiamo risolto ogni problema del mondo!
Beh, in attesa di questo piccolo miracolo,
per il 2013 vi auguro di fare tutto con molto, molto amore.
Qualunque progetto, andrà tutto bene!
UN FELICE ANNO
A TUTTI!

lunedì 24 dicembre 2012

KURUMUNY A BALLATI! TE JERNU il 26 dicembre al Circolo Arci Freak Out di Parabita (LE)



Quest’anno Ballati te jernu, un evento a cura di Dilinò e Mascarimirì_Scola, ospiterà la presentazione delle ultime due produzioni di Kurumuny: le Salentine, le originali e uniche carte da gioco salentine, un intero mazzo disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny che ha curato la produzione, e firmato dalla prestigiosa azienda “Modiano S.p.a.”, che ne conferma l’eccellenza qualitativa; e il booklet con CD audio allegato Il tempo del bambino e della stella Come cantavano gli italiani il Natale, che raccoglie alcuni dei canti più rappresentativi da Nord e Sud, dal Trentino al Salento, passando anche per Sicilia e Sardegna, raccontando i rituali e le tradizioni che da secoli accompagnano questa festività tra le più importanti da un punto di vista religioso ma anche laico e prima ancora pagano. L’appuntamento è previsto per il 26 dicembre 2012 alle 20,00 al Circolo Arci Freak Out di Parabita (LE)


PROGRAMMA SPECIFICO
Ore 20.00 APERITIVO/DISCUSSIONE: “Tamburello o Tamburreddhu?” Intervengono i costruttori Vito Giannone e Biagio Panico. Introduce: Claudio “Cavallo” Giagnotti (Mascarimirì). *Si discuterà sull'argomento “Tamburello o Tamburreddhu?” insieme ad un ricco aperitivo che il circolo Arci Frek Out preparerà per l'occasione. A seguire: - Presentazione "Le Salentine - carte da gioco" a cura di B22 e Kurumuny.
- Presentazione "Il tempo del Bambino e della Stella - libro con cd" Edizioni Kurumuny. Intervengono Luigi Chiriatti e Giovanni Chiriatti. A seguire intervento musicale con zampogna di Giulio Bianco.
Ore 22.30 – CONCERTO con Mascarimirì con GITANISTAN LIVE ..a seguire Festa finale “Pizzica in Dance Hall Party” con ospiti della tradizione Salentina.
Mascarimirì
Claudio “Cavallo” Giagnotti
Voce, Fiati etnici, Tamburreddhu, Tamburi a Cornice
Cosimo Giagnotti
Voce, Tamburreddhu, Chitarra Acustica
Vito Giannone
Voce, Mandolino Elettrico,Tres
Alessio Amato
Synth, Programmazioni

pagina facebook. Originalmascarimiri
info Dilinò : 0836/341153 – 3480442053
info:Arci FreKout info@arcifreakout.com tel: 349 0866131

INGRESSO SOTTOSCRIZIONE € 3 .

Per la presentazione de “le Salentine”
intervengono: Alessandro Sicuro e Francesco Cuna (B22)

Per la presentazione del volume,
Il tempo del bambino e della stella. Come cantavano gli italiani il Natale
di Giandomenico Curi
Intervengono Giovanni e Luigi Chiriatti
A seguire intervento musicale alla zampogna di Giulio Bianco
e la Strina eseguita dalla famiglia Giagnotti

LE SALENTINE

L'IDEA
Le salentine nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al territorio e alla sua storia pur mantenendo una giocabilità pari a quella delle carte regionali napoletane, a cui si ispirano e di cui conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne diventano sintesi simbolica: le brocche (per le coppe), i lecci (per i bastoni), le tarante (per i denari) e le zappe (per le spade). Le figure del nove e del dieci sono di nuovo impianto: al posto del cavallo e del re ci sono l’asino e il santo. Il retro di ogni carta è una sintesi grafica del soffitto della cattedrale di Otranto. Gli abiti delle figure dell’otto e del nove di tutti i semi sono ispirati alle illustrazioni dei costumi tradizionali salentini. Queste carte sono certamente uno strumento di gioco ma anche un biglietto da visita per i turisti perché la simbologia riprodotta offre cenni e riferimenti ai riti e miti, all’arte, ai costumi che poi trovano un ulteriore approfondimento sul sito dedicato: www.cartesalentine.it. Le salentine sono state disegnate interamente a mano, realizzate e prodotte in Salento da B22 e Kurumuny.

Per info
www.cartesalentine.it (online dal 21 dicembre)
Alessandro Sicuro 3289683018

IL TEMPO DEL BAMBINO E DELLA STELLA COME CANTAVANO GLI ITALIANI IL NATALE
Il Natale con il suo rituale è soprattutto una festa popolare, proprio a cominciare dai canti che raccontano le storie della nascita di Gesù. Molte testimonianze sono state affidate alla tradizione orale e popolare, altri documenti hanno trovato il conforto e la protezione del testo scritto, dell’armonizzazione di maestri appassionati, e poi fondamentale per la trasmissione di tutto questo patrimonio è stata la pratica esecutiva, il fatto cioè che molti canti continuano a essere riproposti di anno in anno, per cui oggi si continua a cantare Tu scendi dalle stelle, un testo composto e musicato da sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Il Cd audio allegato al libro contiene 20 tracce sonore: 15 brani sono riproposti da artisti come Nando Citarella, Ambrogio Sparagna, Elena Ledda e molti altri; 5 invece sono registrazioni d’archivio fatte durante la ricerca sul campo.
http://www.kurumuny.it/lang-it/component/oa/catalogo.html?id=349

sabato 22 dicembre 2012

Sotta ‘na chianta te chiapparu ovvero Mino De Santis a Teatro. Con le riflessioni di Salvatore Cosentino e con lo special guest Tonino Zurlo*



Due appuntamenti speciali per Mino De Santis il 5 e il 6 gennaio 2013 al Teatro Paisiello di Lecce in Via Giuseppe Palmieri, 72 a partire dalle 20,30. “Sotta ‘na chianta te chiapparu” è l’occasione per percorrere le sonorità del suo ultimo lavoro “Caminante” edito da Lupo editore nella collana Ululati, ma anche  per presentare il suo nuovo singolo dal titolo appunto “Sotta ‘na chianta te chiapparu”. Ad aprire la serata le riflessioni del magistrato Salvatore Cosentino. Nelle note invece ecco un concerto di sensazioni ed emozioni con  Emanuele Coluccia, Pantaleo Colazzo, Simone Nazario, Eleonora Pascarelli, Mauro Semeraro, Pasquale Gianfreda. Lo special guest della serata sarà Tonino Zurlo.  L’appuntamento è promosso e organizzato da Lecce20, Libreria Liberrima, Città di Lecce, Ululati, Lupo editore, Teatro Paisiello Lecce.

Prevendita presso la libreria  Liberrima (10 euro + 2 euro diritto di prevendita) - Corte Dei Cicala, 1  73100 Lecce, tel. 0832 242626 http://www.liberrima.it/

Prenotazione dei biglietti anche a booking@lupoeditore.it  o info@lupoeditore.com

Testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano Rosso, è questo Mino De Santis. Il suo nuovo album “Caminante”, prodotto e messo in commercio dalla neonata etichetta musicale ULULATI della Lupo Editore, è un insieme di istantanee di personaggi, vizi e virtù di un’Italia e un Sud alla continua rincorsa di un’identità. Allora si parte, come sempre, verso il nord, con il treno delle venti, in cerca di fortuna, emigrando verso la Lombardia ricca di gran lavoratori ma povera di bellezza. Basta poco a rifarsi la valigia per ritornare “al paese” anche se nulla cambia pertanto “resta la sopravvivenza e la non appartenenza” e la voglia di essere “Sempre in viaggio”. Si ritorna, quindi, tra strade delle processioni, della falsa disperazione dei funerali, dell’arsura e de “La zoccula”, una escort che difende il suo lavoro e che, come la più famosa “Bocca di Rosa”, sconvolge la quiete del paesino mettendo alla berlina i falsi moralismi a favore della sua genuina passionalità. Un dipinto a mille tinte a suon di valzer, stornelli e fanfare. È senza dubbio un disco pieno di poesia, dove il dialetto viene facilmente tramutato in rime e versi senza mai scadere nell’ingenua poesia popolare. E allora pare di sentire un po’ di Gaber, De Andrè, Bressaine, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale di Mino De Santis. La “Caminante” di Mino gira per i vicoli, per le strade, tra la gente ed è curiosità di scoprire senza più sentirsi legata a una cultura famigliare che mozza il suo sguardo. È sud: terra e bellezza.  

UFFICIO STAMPA – OVERECO AGENZIA



“Un’artista da seguire …  “ (Vincenzo Mollica, DoReCiakGulp! Rai 1)

"Il Salento trova nuove parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero. (Mauro Marino)

Mino De Santis è un ascolto che il tempo e la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di turno ciò che arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce immagini nella memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno (Erika Sorrenti e Francesco Aprile)

Mino ha scritto una pagina di canzone popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato, rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)

Autoironico e impietoso … lo definirei un "verista" per come descrive la realtà sociale e soprattutto quella di tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la realtà e di declinarla in versi. E' un sognatore ingenuo e intellettualmente onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha una singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi accomodante musicalità "popolare" oggi cosi volgarmente e insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis)


*Tonino Zurlo è nato a Ostuni nel gennaio del 1946. Si è sempre occupato di restauro e di antiquariato. A 25 anni inizia a suonare la chitarra, improvvisando i brani musicali secondo la sua filosofia: ‘non è importante il ritmo del metronomo, ma quello del cuore’. Tonino inventa canzoni per ‘un mondo diverso’. Qualche anno dopo, inizia a frequentare il Folk Studio di Roma e, nonostante il successo, sembra proprio non interessargli quello con la esse maiuscola. E’ stato ‘scoperto’ solo qualche anno fa e del tutto casualmente, da Giovanna Marini, con cui ha collaborato in diverse occasioni. Ha suonato nelle università di Urbino, Parma, Milano, Napoli, Padova, Bari e in altre ancora. Nel 2003 realizza il suo primo CD ‘Jata viende’, per lasciare una traccia nella memoria. E’ in lavorazione il suo secondo album .Dicono di lui Giovanna Marini e Moni Ovadia: sento il disco e mi rimangono in mente le parole: ... quando t'innamori tu senti nel cuore... noi veniamo spennati da vivi... chi ha la gobba ha qualcosa assai profonda... il mare è agitato e mi fa paura la morte... l'anima leggera non vuole più parlare... non vuole più fare i conti... se l'amore è forte il vecchio se ne va in malora... Madonna com'è questo Meridione!... e qui uno si ferma e riflette. Com'è questo Meridione? Ma nel disco non si parla di questo, si canta questo. E, come voce che va dal basso all'alto e viceversa, anche stridula a volte, in una continua preghiera "fatemi vivere ancora!", è il grido della gente del Sud, dove si può solo mettere tutto in termini di vita o di morte, perché è così, è essenziale, non c'è altro che conti. E questo colpisce tanto. Colpisce chi vive in mezzo a mille pensieri diversi, preso da mille giri a spirale che poi, se si va a guardare, non portano a niente. Mai ho sentito così forte come in questo magnifico grido armonizzato, accompagnato, suonato, ripulito, infilato in un CD, il senso della necessità - "canto sennò me moro" (si dice a Roma). Ho conosciuto Tonino tanti anni fa, forse più di trenta, e mi ha dato questa sensazione di necessarietà. Se vogliamo analizzare sul piano musicale le sue canzoni, sono note che incollano magnificamente sulle sillabe e insieme creano cellule sonore reiterate, che messe tutte in fila danno emozione. Si entra in un vortice di emozioni varie e se ne esce solo quando il disco è finito. Ma non Tonino, il suo bisogno di cantare va oltre un semplice CD. Ha bisogno della gente, ha bisogno di dirlo agli altri, di dipanare questo groviglio di sillabe e note che improvvisamente si distende in poesia. Grazie Tonino, e grazie ai musicisti che ti hanno accompagnato dandoci l'idea di quello che vuoi dire nel profondo, dandoci il senso che loro per primi ti hanno capito. Giovanna Marini.
La prima volta che ho ascoltato Tonino è stato più di un quarto di secolo fa. La sua voce e la sua chitarra uscivano da una cassetta registrata autarchicamente con mezzi rudimentali di allora e ciò che ha invaso le mie orecchie e la mia anima è stata un'intera identità della quale sono ospite in quanto straniero e alla quale appartengo in quanto italiano. Tonino nella sua scarna e sgangherata genialità riassume iperbolicamente l'energia del popolo del Sud. Dopo che l'hai ascoltato per una volta non te lo dimentichi più. Poi Tonino l'ho incontrato. Era come le sue canzoni, la compenetrazione fra il suo modo di essere, di parlare, di vivere, di cantare accompagnandosi con chitarra sono un unicum urgente e inscindibile. Sono trascorsi venticinque anni di alluvione della melma consumista, di degrado televisivo di ogni tessuto culturale, di riduzione dei valori tradizionali e popolari a strapaese da quiz e talk show dello scannatoio mediatico. Tonino non è entrato in nessuna moda, in nessun salotto, in nessuna maniera appetibile per il mercato neppure quello chic della sinistra, neppure in quella radicale. In questo lasso di tempo ho bestemmiato la mia rabbia perché un così grande e necessario talento non ha ricevuto l'ascolto e la dignità che gli spettava, invano. Bisogna rientrarci in qualche maniera, essere furbi, sapersi vendere, per "esistere" e questo vale anche per i migliori di noi. Tonino ha l'urgenza di una verità bassa e si sa questo tipo di verità non si vende. Ma Tonino viene dalle profondità del tempo e della terra, l'anima effimera dell'attualità non lo scalfisce, la sua arte proletaria e cafona non conosce il crepuscolo. Si è rifatto vivo dopo tutto questo tempo incidendo "Jata viende," un disco delle sue canzoni che nessuna moda può offuscare e nessuna ragionevolezza può soggiogare, come se nulla fosse accaduto, non per inconsapevolezza, ma per fedeltà a qualcosa che non puoi perdere senza perdere te stesso. Canta ora come allora, parla ora come allora. Tocca a noi, una volta tanto farci furbi e non perdere Tonino per nessuna ragione, tenerci a portata di mano la voce e i suoni di qualcuno che racconta di esseri umani e non di consumatori per ricordarci da dove veniamo per sapere dove vogliamo andare. A me tocca con queste parole pagare un debito che ho contratto venticinque anni fa e che contrarrò ogni volta che Tonino mi manderà i suoi canti. E' il debito che hai con chi ti insegna a capire il cammino dell'uomo. Moni Ovadia. (http://www.ostuni.tv/Artisti/Ostuni_Artisti_ToninoZurlo.htm)



venerdì 21 dicembre 2012

“James Bond 1962 – 2012″ di Marco Paracchini (Phasar Edizioni)



James Bond è un eroe moderno, un personaggio entrato a far parte della Storia. È costume, società, vita, rumors, azione, vendetta, sangue, rabbia, astuzia, sagacia, efficacia, merchandising e molto altro. 007 è l’emblema dell’evoluzione degli ultimi cinquant’anni, il simbolo di una giustizia che vive solo nella fiction, la personificazione dell’uomo duro e puro, l’allegoria di chi non deve mai chiedere permesso e la rappresentazione dei sogni (anche fornicanti) degli uomini. James Bond è la rinascita, il risveglio e la volontà di accedere in luoghi lontani, meravigliosi od oscuri, pregno di pragmatismo, ironia e savoir-faire. Questo testo vuole ricordarlo, riconoscerlo e analizzarlo. Questo non è un volume di figure e racconti, è un saggio che ne studia la sua evoluzione, è un libro che ne ripercorre gli eventi e ne svela (forse) di mai conosciuti. Un’opera ampia, generosa e sufficientemente ricca di spunti per riflettere, ma anche per carpire gli spunti narrativi, datati e contemporanei, che hanno costruito l’immagine di uno dei personaggi più seguiti della Storia del Cinema. All’interno del testo: L’universo di 007 (James Bond, al servizio di Sua Maestà – Un viaggio globale – I volti di 007). Analisi economica e sociale di un mito (Analisi fattoriale – La serialità entra nel mondo del cinema – Bond, il re del Product Placement – Il Fandom). Interazioni con altri personaggi del grande schermo (L’altro personaggio illustre di Sua Maestà – Union Flag versus Stars & Stripes: servizi segreti a confronto – Tutte le spie sfacciate del cinema). Cinquantesimo anniversario (Le Bond-Girls – 1962 /2012 cinquant’anni di film – Le azioni indimenticabili – Conclusioni).
Introduce Nicola Falcinella, giornalista e critico cinematografico.
Marco Paracchini è un regista free-lance, scrittore e docente accademico. Cosmopolita, ha avuto la fortuna di vivere in alcune tra le città più grandi del mondo come Tokyo, New York e Boston. Ora vive in Italia, sul confine tra Piemonte e Lombardia. Ha pubblicato “Comunicazione Cinematografica” (Phasar Edizioni, 2012), “i Rinnegati” (Kimerik 2012), “Animali, a chi?” (Aljon Editrice, 2012), Linea di confine (Edizioni Astragalo, 2011). Maggiori informazioni disponibili su http://www.marcoparacchini.eu
"James Bond 1962 – 2012" di Marco Paracchini (Phasar Edizioni)
"James Bond 1962 – 2012" di Marco Paracchini (Phasar Edizioni),
2012, €12, ebook 4,99€, ISBN: 978-88-6358-161-4, pp. 130
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giovedì 20 dicembre 2012

“Io adoro i misteri”, di Marco Castagna (Phasar Edizioni)



Anni ‘60. Questa volta se l’è proprio andata a cercare il maresciallo capo Badalucco Ricciero, comandante della caserma dei carabinieri di Brescello. Difatti, se a suo tempo avesse accettato il suggerimento dell’appuntato Ferlizzi, che consigliava di non partecipare a quel “famoso” corso di perfezionamento per sott’ufficiali, adesso loro due non sarebbero a Mantova a spremersi le meningi per cercare di risolvere quel difficile caso giudiziario, ma nella tranquillità di Brescello, dove è insolito che qualcuno commetta un illecito così grave da rendere necessario l’intervento dei carabinieri o quello della Bice, che purtroppo o per fortuna adora i misteri…
Marco Castagna è nato a La Spezia e vive con la propria famiglia a Viadana dove esercita la professione di medico di famiglia. Ha già pubblicato diversi racconti su antologie e riviste di letteratura, nonché il suo primo romanzo: "Oggi è martedì signorina Bellimbelli" (Phasar Edizioni, 2010).
"Io adoro i misteri", Marco Castagna, Phasar Edizioni – 2010, €10, pp. 112, ISBN: 978-88-6358-073-0
SCARICA L’ANTEPRIMA DEL LIBRO IN FORMATO PDF
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mercoledì 19 dicembre 2012

"Introduzione al quarto vangelo e alle tre lettere di Giovanni" di Fabio La Gioia (Phasar Edizioni)



Il primo argomento qui esaminato è quello relativo alla cosiddetta «questione giovannea», ovvero la tematica che concerne l’autore del quarto vangelo. Per un lettore al corrente del fatto che il quarto vangelo fu composto dopo gli altri tre (verso la fine del primo secolo), comprensibilmente potrebbe sorgere una domanda sul perché Giovanni abbia aspettato tanto, in una vecchiaia inoltrata, prima di scriverlo. Affrontando la questione giovannea l’autore cerca di chiarire gli eventuali dubbi e le domande del lettore. Accanto a questo primo argomento sono valutati più specificamente una datazione ed un luogo di composizione del quarto vangelo. Si analizza poi che tipo di relazione si può stabilire con i primi tre vangeli (i sinottici). Un ulteriore passo è quello della rilevazione dei temi più importanti del quarto vangelo, cominciando a gustare la sua ricchezza profonda, per la quale l’evangelista è stato raffigurato nelle vesti di un’aquila, simbolo di un volo altissimo e di una vista acutissima. L’individuazione di una struttura fornisce quindi delle chiavi di lettura e intelligibilità del quarto vangelo. Per quanto concerne le tre lettere di Giovanni l’autore si sofferma per lo più sugli stessi temi, cercando peraltro i fili che le legano al vangelo di Giovanni. Grazie alle questioni introduttive, più speditamente è avviato il commento di alcuni brani del vangelo e delle lettere, con degli spunti di attualizzazione per il nostro vissuto oggi.

FABIO LA GIOIA, sacerdote della Diocesi di Gorizia, ha conseguito il dottorato in teologia biblica alla Gregoriana nel 2003 con la tesi: La glorificazione di Gesù Cristo ad opera dei discepoli. Ha pubblicato per l’AdP Comprendere il Nuovo Testamento (2007) e per Aracne Apocalisse. Rivelazione di Gesù Cristo alla sua Chiesa (2008). Dal 2005 insegna Sacra Scrittura nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste.

"Introduzione al quarto vangelo e alle tre lettere di Giovanni" di Fabio La Gioia (Phasar Edizioni)

"Introduzione al quarto vangelo e alle tre lettere di Giovanni", Fabio La Gioia – Phasar Edizioni, 2010, €15, pp. 258, ISBN: 978-88-63580-58-7

Scarica l’anteprima del libro in formato PDF


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Le carte da gioco “LE SALENTINE” da ANGIULINO




 Nel cuore del barocco leccese, l’Osteria “da Angiulino”, nota per il cibo gustosissimo, per il buon vino e i valori della tradizione, ospiterà la presentazione delle originali e uniche carte da gioco salentine – un intero mazzo da gioco disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny che ha curato la produzione, e firmato dalla prestigiosa azienda “Modiano S.p.a.”, che ne conferma l’eccellenza qualitativa. “Le Salentine” saranno presentate come è d’obbligo ad amici e non dell’Osteria da Angiulino da Gianluca Pasca (CRF=Centro Ricerca e Formazione), Francesco Cuna, Alessandro Sicuro (B22) e Giovanni Chiriatti (Kurumuny Edizioni).
Vi aspettiamo, dunque, venerdì 21 dicembre 2012 ore 19.30 all’Osteria “da Angiulino”, via Principe di Savoia 24, Lecce.



Quest’anno, a Natale, giochiamo con “le Salentine”…

«Fanno parte della tradizione familiare di tutte le case del Sud, si legano al periodo natalizio, alla scoperta di trucchi e memoria, ai nonni, ai bar della piazza, alla storia dei nostri luoghi. Sono le carte da gioco, il segreto ventaglio della scopa o della briscola» [Corrieresalentino.it].
Le salentine nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al territorio e alla sua storia, pur mantenendo una giocabilità pari a quella delle carte regionali napoletane, cui si ispirano e di cui conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne diventano sintesi simbolica.


Qualche anticipazione

Otranto. Il retro delle carte si ispira al soffitto della Cattedrale di Otranto. Il celebre soffitto a lacunari lignei, con dorature su fondo nero e bianco, è stato elaborato in un’accurata sintesi grafica. (fig. 1).

Lecce. Nella caratterizzazione dei semi, ce n’è uno dedicato e ispirato a Lecce, alla bellezza del barocco e alla sua storia. Il volto del tre di “bastoni” è un elemento decorativo presente sulla Basilica di Santa Croce, precisamente sul capitello della colonna destra rispetto al portone centrale. (fig. 2).

Cutrofiano. Gli abiti del cavaliere di “coppe” sono ispirati ai costumi tradizionali di Cutrofiano del periodo Borbonico. (fig. 3). In omaggio alla cultura contadina, la figura è in sella ad un asino, anziché un cavallo.

Per maggiori dettagli sulle scelte artistiche e la caratterizzazione, rimandiamo al pieghevole, presente all’interno di ogni astuccio. Sul retro del pieghevole, una foto d’archivio ritrae una scena di gioco in ambiente familiare.

Da venerdì 11 gennaio 2013, partirà il concorso fotografico che si concluderà con la pubblicazione sul pieghevole delle tre foto più belle (Il regolamento sarà pubblicato a breve sul nostro sito).

Per ulteriori approfondimenti e godere a pieno del processo creativo, si può visitare il sito dedicato, www.cartesalentine.it (online dal 21 dicembre 2012). A completamento del progetto, è in corso una ricerca sul gioco delle carte in relazione ad avvenimenti storici, tra fatti realmente documentati e racconti popolari.


Come prenotare il tuo mazzo - Le Salentine escono in edizione limitata. Prenota ora il tuo mazzo. Riceverai, via e-mail, un coupon con il quale potrai ritirare le carte durante l’evento di presentazione.

Chi non avesse dimestichezza con i sistemi di vendita on-line, può prenotare il proprio mazzo inviando un’e-mail con i propri dati (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico) all'indirizzo: ordini@kurumuny.it. Riceverà il coupon da presentare il 21 dicembre, durante la serata di presentazione ufficiale.


Per info

www.cartesalentine.it (online dal 21 dicembre)
Alessandro Sicuro, 3289683018


Per prenotare il tavolo e restare a cena

OSTERIA “DA ANGIULINO”, via Principe di Savoia 24, Lecce – Tel 0832 245146

lunedì 17 dicembre 2012

"Il legato imperiale" di Ivan Masarin (Phasar Edizioni)



Nel 2754 l’Impero Terrestre si estende nello spazio con un dominio di migliaia di pianeti. Niente ha saputo resistere all’espansione della razza umana che, con la forza dalle Legioni Spaziali, ha sottomesso tutte le nuove razze incontrate. Una banale richiesta di aiuto da un avamposto di frontiera nasconde un tragico evento. L’invasione da parte di un nemico alieno scuote l’Impero fin nelle sue fondamenta. Tra combattimenti campali, scontri spaziali e tradimenti, la sopravvivenza dell’Impero Terrestre si trova ora nella spada di un solo uomo, Caio Aureliano Veridio, il Legato Imperiale.

"Il legato imperiale" di Ivan Masarin (Phasar Edizioni)
2011, €15, ebook 2,99€, ISBN: 978-88-6358-089-1, pp. 254


Scarica l’anteprima del libro in formato PDF


Info:

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LE SALENTINE … SONO MEGLIO DELLE NAPOLETANE!





  












Nel cuore del barocco leccese, l’Osteria “da Angiulino”, nota per il cibo gustosissimo, per il buon vino e i valori della tradizione, ospiterà la presentazione delle originali e uniche carte da gioco salentine – un intero mazzo da gioco disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny che ha curato la produzione, e firmato dalla prestigiosa azienda “Modiano S.p.a.”, che garantisce di aver prodotto le carte e ne conferma l’eccellenza qualitativa.

Vi aspettiamo, dunque, venerdì 21 dicembre 2012 ore 19.30 all’Osteria “da Angiulino”, via Principe di Savoia 24, Lecce.

 Quest’anno, a Natale, giochiamo con “le Salentine”… “le salentine sono meglio delle napoletane!!!”

Le salentine nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al territorio e alla sua storia, pur mantenendo una giocabilità pari a quella delle carte regionali napoletane, cui si ispirano e di cui conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne diventano sintesi simbolica.

Come prenotare il tuo mazzo - Le Salentine escono in edizione limitata. Prenota ora il tuo mazzo. Riceverai, via e-mail, un coupon con il quale potrai ritirare le carte durante l’evento di presentazione. Per chi non avesse dimestichezza con i sistemi di vendita on-line, può prenotare il proprio mazzo inviando una semplice e-mail con i dati (nome, cognome, indirizzo, telefono) all'indirizzo: ordini@kurumuny.it. Riceverà il coupon da presentare il 21 dicembre, durante la serata di presentazione ufficiale.

 Info

3289683018





www.cartesalentine.it (online dal 21 dicembre)



Per prenotare il tavolo e restare a cena

OSTERIA “DA ANGIULINO”, via Principe di Savoia 24, Lecce

Telefona allo 0832 245146

sabato 15 dicembre 2012

JOCELYN PULSAR PRESENTA IL NUOVO DISCO “Aiuole spartitraffico coltivate a grano” OGGI AL NOTE DI VINO DI RUFFANO



Note di Vino si dimostra attento a carpire i talenti della musica italiana invitando “Jocelyn Pulsar” di Forlì, definito dai critici un poeta: sensibile ai temi d’attualità, ai problemi quotidiani, alla vita, ne tratta con semplicità e ironia, facendo riflettere oltre che divertire gli ascoltatori. Non si può non accogliere questo invito che non farà pentire gli ospiti convenuti: non potranno star fermi ascoltando questa musica e lasceranno danzare le loro membra con fiumi di “Bacco”. L’appuntamento è previsto dunque per oggi sabato 15 dicembre 2012 ore 22,00 al Note di Vino di Ruffano in via Vittorio Veneto 55.
Le passioni vanno assecondate!





Jocelyn Pulsar nasce nel 2001 come gruppo ma col tempo si trasforma nel progetto solista di Francesco Pizzinelli. Il primo disco è del 2003, ancora in formazione a 3 “La mia velocità”, quindi il primo vero disco "in proprio" è “L' Amore al tempo del telefono fisso” del 2006. Seguiranno “Cosa fischetta l’artista vero (2007) e “Penso a Sonia ma suono per la gloria” (2008), tutti usciti con l'etichetta emiliana Agos Music e distribuiti attraverso la piattaforma digitale Believe. Nel 2010 Jocelyn Pulsar torna in studio e registra il nuovo disco: “Il gruppo spalla non fa il soundcheck” è registrato al Mush Room studio di Aviano (Pordenone) con la produzione di Enrico Berto; il disco esce a fine Aprile ed ottiene subito una buona accoglienza (Il Mucchio, Blow Up, Rockerilla, Beat Magazine, ItalianEmbassy, RollingStone). Successivamente J.P. partecipa ad alcune compilation, tra le quali “Il natale (non) è reale e “Il cantanovanta”, assieme ad alcuni dei più importanti nomi della scena indipendente italiana. Contemportaneamente torna in studio: il 21 Marzo 2012 esce per Garrincha Dischi il nuovo disco dal titolo “Aiuole spartitraffico coltivate a grano” che riceve subito una buona accoglienza da parte della stampa musicale. Nel frattempo sono uscite altre due compilation, una ancora per Garrincha (Il Calendisco, dove reinterpreta “Fiore di Maggio” di F. Concato) e un' altra legata alla serie dei “Cartoni dannati” dove Jocelyn coverizza la sigla di YattaMan.

Note di Vino - Nel cuore del Salento, a Ruffano (LE), dalla passione per l’enogastronomia e per la musica nasce l’enoteca wine bar «Note di Vino». Esperienza nella selezione e nella scelta delle bevande e dei cibi, il tutto accompagnato da una ricercatissima selezione musicale: jazz, blues, rock… dai concerti che settimanalmente vengono organizzati e dalle jam session dei musicisti/ clienti a cui viene messo a disposizione il palco con tutta la strumentazione (chitarra, batteria, pianoforte).
INFO
info@note-di-vino.it
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PER PRENOTAZIONE TAVOLI:  +39 340 33 86 316/ +39 340 90 98 835
via Vittorio Veneto, 55 - 73049 Ruffano (LE) - Italia
Info JOCELYN PULSAR (Garrincha Dischi)

venerdì 14 dicembre 2012

Il Tempo del Bambino e della Stella – come cantavano gli italiani il Natale di Giandomenico Curi – Prima nazionale il 18 dicembre 2012 a Salerno



Prima nazionale al Teatro Arbostella di Salerno (viale Verdi n.2) per il nuovo libro sul Natale di Giandomenico Curi dal titolo “IL TEMPO DEL BAMBINO E DELLA STELLA - COME CANTAVANO GLI ITALIANI IL NATALE” (Edizioni Kurumuny). L’appuntamento è previsto per il giorno 18 dicembre 2012 alle 21,00. Ingresso gratuito
Da dove vengono i nostri canti di Natale? Come sono arrivati fino a noi i testi e soprattutto le melodie? Queste sono le domande a cui prova a dare una risposta la ricerca di Giandomenico Curi, il cui lavoro trova sintesi e realizzazione in un booklet corredato da un Cd audio con 20 tracce sonore: 15 brani sono riproposti da artisti come Nando Citarella, Ambrogio Sparagna, Elena Ledda e molti altri; 5 invece sono registrazioni d’archivio fatte durante la ricerca sul campo.
Il Natale con il suo rituale è soprattutto una festa popolare, proprio a cominciare dai canti che raccontano le storie della nascita di Gesù. Molte testimonianze sono state affidate alla tradizione orale e popolare, altri documenti hanno trovato il conforto e la protezione del testo scritto, dell’armonizzazione di maestri appassionati, e poi fondamentale per la trasmissione di tutto questo patrimonio è stata la pratica esecutiva, il fatto cioè che molti canti continuano a essere riproposti di anno in anno, per cui oggi si continua a cantare Tu scendi dalle stelle, un testo composto e musicato da sant’Alfonso Maria de’Liguori. Il tempo del bambino e della stella. Come cantavano gli italiani il Natale, raccoglie alcuni dei canti più rappresentativi da Nord e Sud, dal Trentino al Salento, passando anche per Sicilia e Sardegna, raccontando i rituali e le tradizioni che da secoli accompagnano questa festività tra le più importanti da un punto di vista religioso ma anche laico e prima ancora pagano.

Giandomenico Curi è autore radiofonico e televisivo, saggista e regista. Si occupa da sempre di cinema e musica. Tra i suoi libri: Il cinema francese della Nouvelle Vague; Cenere e diamanti (il cinema di Wajda); Vorrei essere là (cantautori in Italia); Chiedo scusa se parlo di Gaber; I frenetici: 50 anni di cinema e rock; Dalida (la voce e l’anima); Semiologia, cinema rock; ecc. Oltre a un centinaio di videclip, ha diretto due documentari per la Rai (su Baglioni e Guccini), due film (Ciao ma’ e Lambada) e la serie televisiva di Valentina. Da una decina d’anni insegna Semiologia del cinema e degli audiovisivi all’Università di Roma Tre e Sociologia dei processi culturali e comunicativi alla Link University di Roma.

Illustrazioni a cura di B22 - B22 è un laboratorio creativo di due menti e quattro mani, Alessandro Sicuro e Francesco Cuna. Nel loro book, in ordine sparso, grafica pubblicitaria, illustrazione, scenografie, fotografia, pittura, disegno dal vivo, abbigliamento e qualsivoglia gesto creativo. Il nostro motto? "Difficile, come affezionarsi ad una mosca, ma non impossibile".

On Youtube - "IL BAMBINO E LA STELLA" di Giandomenico Curi

Info Edizioni Kurumuny
Via Palermo, 13 (Calimera, Lecce) / Telefono: 0832801528/ Cellulare: 3299886391

Novità: “GoodMooning!” di Stefano Saldarelli (Phasar Edizioni)



La missione spaziale che portò l’uomo sulla Luna nel luglio 1969 non fu la prima. Anche se di pochi mesi, fu preceduta da un’altra. Assolutamente top secret. Poiché la posta in gioco era altissima e gli imprevisti inimmaginabili, fu deciso di inviare alcuni volontari sulla Luna per preparare lo sbarco ufficiale. Questo libro raccoglie i diari di missione del programma spaziale più segreto al mondo, oggi conosciuto grazie al contributo di alcuni testimoni chiave che hanno messo a rischio la loro vita per far luce sul caso di insabbiamento più importante della storia. Questa missione fu battezzata GoodMooning! ed oggi voi conoscerete la verità.
Stefano Saldarelli è nato a Firenze il 21 settembre 1969, in pieno programma spaziale Apollo.
Da sempre è appassionato di fantascienza e missioni spaziali. Vive e lavora a Prato dove svolge l’attività di grafico freelance (www.achrom.it). Nell’inseguire i propri sogni, nel 2006 progetta e realizza l’allestimento dell’ambiente di lavoro nel quale svolge la propria attività, prendendo ispirazione dal design della serie televisiva “Spazio1999” (www.studio1999.it). Alla fine del 2009 studia e realizza il logo GoodMooning! e l’astronauta John Doe. All’inizio del 2012 il sogno GoodMooning! prende vita attraverso la realizzazione di alcuni disegni che vengono poi riprodotti su t-shirt e “mug”. Nascono parallelamente anche alcune brevi storie che cominciano ad essere raccolte in un blog (www.goodmooning.it). Queste storie si sviluppano e a dicembre 2012 diventano un libro, questo libro…
"GoodMooning!", Stefano Saldarelli, Phasar Edizioni, 2012, €11, ISBN: 978-88-6358-167-6, pp. 122
Visita il sito dell’autore.
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mercoledì 12 dicembre 2012

"Il cavallo con i piedi nell’acqua (e altre storie)" di Agostina D’Alessandro Zecchin (Phasar Edizioni)



Il cavallo con i piedi nell’acqua (e altre storie) è il seguito ideale di Cinque monete d’oro e altri racconti, nel quale l’Autrice ricordava episodi e momenti accaduti a lei e alla sua famiglia. E, come nella vita, in questo volume, nel quale predomina il sorriso, non mancano tocchi di malinconia, sempre descritti con mano leggera e con emozione profonda. Profondità, leggerezza e sincerità sono le caratteristiche di questo libro nel quale al desiderio personale di “non dimenticare” l’Autrice unisce quello di entrare in sintonia con il Lettore per comunicare, con semplicità, emozioni e sentimenti che appartengono a tutti.
Nata in una famiglia affettuosa e allegra, in una casa in cui i buoni libri erano numerosissimi, l’Autrice deve il suo amore per la lettura soprattutto all’amatissimo padre, persona colta e molto interessante, che scherzosamente diceva ai suoi figli che solo gli animali vanno a dormire senza aver letto nulla. Felicemente sposata, nel 1988 è diventata mamma di Alessandra, trovando nella maternità e nella vita familiare la sua piena realizzazione. La perdita dell’amatissima figlia, il 15 ottobre 2003, ha sconvolto per sempre la sua esistenza. Quella che era una passione giovanile, scrivere, ora è diventato il mezzo per comunicare, per fermare le stagioni della vita negli istanti irripetibili e preziosi e forse per trovare la via di una difficile serenità. Ma scrivere è anche, e soprattutto, il piacere delicato di donare, rinunciando ai Diritti d’Autore di ogni suo libro, a favore del Fondo Assistenza orfani della Polizia di Stato. Con il marito ha devoluto l’intero risarcimento dell’assicurazione, istituendo una Borsa di Studio in memoria di Alessandra.

"Il cavallo con i piedi nell’acqua (e altre storie)" di Agostina D’Alessandro Zecchin (Phasar Edizioni), 2008, €10, ISBN: 978-88-6358-005-1, pp. 108

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martedì 11 dicembre 2012

“Filippo Lo Vetere (1868-1931). Uno studio sul socialriformista” di Calogero Rotondo (Phasar Edizioni)



La storia di un socialista siciliano vissuta tra la fine dell’Ottocento e il primo trentennio del Novecento; il protagonista è Filippo Lo Vetere più volte consigliere provinciale di Caltanissetta e sindaco di S.Caterina, piccolo centro agricolo della provincia di Caltanissetta. Il suo itinerario politico-sociale non è quello di un “hidalgo“ di campagna bensì di leader del movimento socialista e contadino siciliano, impegnato per la spinta dello sviluppo dell’economia agricola siciliana. Ma chi fu veramente Filippo Lo Vetere: un avvocato, un operatore economico e commerciale, un esperto di problemi agrari o un teorizzatore che influenzò organizzazioni politiche e sindacali socialiste nella elaborazione delle linee da intraprendere sulla questione agraria siciliana? Con questo studio monografico, presentato dal Prof. Giuseppe Gangi, Calogero Rotondo cerca di sciogliere l’interrogativo e ricostruisce, con pienezza di dettagli storici, con una disamina di documenti d’archivio inediti e materiale bibliografico, il suo percorso nel periodo della repressione crispina e dall’avvio della politica neoliberale di Giolitti all’ascesa di Mussolini al potere fino ad arrivare all’opera del Fascismo in Sicilia nel 1928. Fasci dei Lavoratori, Consorzio Agrario Siciliano, notabili, scioperi agrari, affittanze collettive, occupazioni delle terre incolte, tesi produttivista e sicilianista, questi ed altri sono i momenti rilevanti su cui, in particolare, Rotondo, appassionandosi al personaggio, indaga per proporre un contributo sul profilo di Lo Vetere che, perseguito dalla polizia e dai tribunali, mostrò, come socialriformista, di non temere pericoli e, nello scontro ideologico e politico dell’epoca, di non avere preoccupazioni per una condotta politica non in linea con quella di opposizione al regime fascista.
"Filippo Lo Vetere (1868-1931). Uno studio sul socialriformista" di Calogero Rotondo (Phasar Edizioni), 2008, €24, ISBN: 978-88-6358-008-2, pp. 406
Scarica l’anteprima del libro in formato PDF
http://www.phasar.net/docs/Estratto_Filippo_Lo_Vetere.pdf
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