lunedì 21 maggio 2007

Di che colore sei?

Se me lo chiedessero tutti i giorni, magari sempre le stesse persone, forse passerei per una che non è molto sicura dei propri gusti. Invece non è così. Se provo a ricordarmi da piccola, in verità scopro che è sempre stato così: già da allora mi piacevano tutti i colori del mondo! Avrò avuto le mie preferenze, come tutti. La fase del blu, del rosa, del verde, del giallo, del rosso... ma se dovessi scegliere uno solo, proprio uno, come si sceglie un profumo o un fiore... no, non ci riuscirei. Perché mai dovrei rinunciare agli altri colori dell'arco (baleno) quando posso avere tutti, proprio tutti i colori e dividerli tra i miei giorni, ed esprimere, proprio come loro, il proprio spirito? Non pensate anche voi che i colori possano avere uno spirito? Metti il viola, non è proprio un colore che dà vita, in teatro porta anche sfiga, eppure le sue sfumature danno un aura di tranquillità e di tenerezza, avvicinandosi al rosa, sublime e piacevole come i fiori. E potrei spaziare da un punto all'altro dello spettro piramidale percepito, per convincervi che i colori hanno un'anima e, come le persone, vanno rispettati e apprezzati per quello che sono.
A me piaciono proprio tutti, perciò non vi meravigliate se qualche volta troverete uno sfondo diverso per questo blog. E' lo spirito della poesia che cambia ogni tanto, è l'ispirazione che traggo dalla natura, meravigliosa, che mi regala tutti colori che voglio.

sabato 19 maggio 2007

Conosci Majakoviski?

Da ragazza ero affascinata dalla sua poesia e lo sono tutt’ora! Lui diceva: “l’amore è la vita, l’essenziale. L’amore è il cuore di tutto. In me l'anatomia è impazzita: il mio cuore batte in tutto il corpo. Sono io stesso un grande cuore"

lunedì 14 maggio 2007

Vivere!

”Trovo troppo divertente.
I pomodori prevengono questo,
la cipolla previene quello,
il cioccolato fa bene,
il cioccolato fa male,
un calice di vino al giorno non dà problemi,
qualunque goccio di alcool nuoce la salute,
bere molta acqua, ma non esagerare...
Davanti a tanta profusione di scoperte,
trovo più sicuro non cambiare abitudini.
So molto bene ciò che fa bene o che fa male alla mia salute.
Il piacere fa molto bene.
Dormire mi dà la carica di un motore 0 km.
Leggere un buon libro mi fa sentire nuovo di zecca.
Viaggiare mi lascia teso prima di partire,
ma dopo ringiovanisco di cinque anni.
Viaggi in aereo non mi gonfiano i piedi;
mi gonfiano il cervello, torno pieno di idee.
Litigare provoca aritmia cardiaca.
Assistere le persone in crisi di stupidità mi
fa voltare lo stomaco.
Testimoniare persone che gettano lattine di birra dal finestrino della macchina mi fa perdere la fede nell’essere umano.
I telegiornali... i medici dovrebbero proibirli – come fanno male!
Camminare fa bene,ballare fa bene.
Rimanere in silenzio quando una discussione sta prendendo fuoco,
fa molto bene;
perché eserciti l’autocontrollo e puoi ancora svegliarti l’indomani senza sentirti pentito di niente.
Svegliarti la mattina pentito di quello che hai detto o fatto ieri sera è dannoso alla salute.
E passare il resto del giorno senza il coraggio di chiedere scusa, ancora peggio.
Non chiedere perdono per le nostre mancanze procura il cancro,
non c’è pomodoro o mozzarella che tenga.
Andare al cinema, trovare un posto nella fila centrale in fondo,
non avere nessuno che ti disturbi la visione,
nessun cellulare che suona e trovare il film spettacolare, uau!
Il cinema fa più bene alla salute che il popcorn.
Una chiacchiera è meglio di una barzelletta.
Fare esercizio è meglio della chirurgia.
L’umore è meglio del rancore.
Meglio gli amici che la gente influente.
Il risparmio è meglio del debito.
Domandare è meglio che dubitare.
Sognare è meglio di niente”
(Luís Fernando Veríssimo)

giovedì 10 maggio 2007

VIVERE TRA CANARINI

Arrivi in questo paese pieno di colore e d’allegria, famoso per il calcio, per il samba… ahimè, anche per la povertà! Comincia la grande e più allegra avventura in Brasile.
E’ lì che vivono i più bei canarini!
E’ lì che si è concentrata la natura in tutto il suo splendore e il suo esotismo; la ricchezza della terra, i minerali più preziosi, l'abbondanza. Forse è per questo che si trovano gli uccelli più rari, dai colori più sgargianti….
Nascere in mezzo a tutto questo è stata una gran fortuna, non fosse altro che per dire: conosco questo posto.
La mia sensibilità e il mio grande amore per le persone e per la vita, tutto in me si è creato nel momento stesso che ho visto per la prima volta la luce di quel sole che riscalda l’aria 365 giorni l’anno.
Sono cresciuta e poi, poi ho cambiato emisfero. Un po’ per ideali di cultura e di libertà, per lo spirito d’avventura, per il desiderio di conoscere altri mondi, per scoprire il piacere di raccontare a tutti quanto è bello il mio paese. Sarà ancora mio? Sì, lo è! Mi rimane la voglia di riprenderlo nella mia vita quotidiana, di rivedere la gente semplice che Dio non manca di aiutarli a sopravivere, la voglia di assorbire quell'aria tiepida, mai fredda, che fa suonare i campanelli degli spiriti, magari anche schiavi ma sempre saggi; la voglia di assaggiare i sapori frizzanti del cibo un pò copiato, un pò adattato dai vari popoli colonizzatori; la voglia di approfittare della gentilezza, trovata in ogni angolo cristiano e maltrattato, ma posso solo raccontare. Da lontano.
Racconterò della nobiltà di chi vive da poveri, come si vive da credenti non sempre religiosi, come si vive da fiduciosi e sempre speranzosi, tanto fieri, anche della sola povertà, fatta in ogni modo di gesti molto umili, completamenti scontati, e tanto ricchi di umanità.
Guardo sul video del mio moderno pc. Questo stesso che ogni giorno, via internet, mi racconta dello stato di “salute” del mio paese, sommerso da tanti guai, che ancora si racconta in un reportage: "perché guardare la fame dell’Africa, continente tanto lontano oltre oceano, quando qui si muore in 27 milioni dallo stesso male? "
Mi fa tanto pensare, mi fa star male e, curiosamente, assisto alla scena di quell’intervista. Il giornalista avvicina il microfono ad una donna, mamma di famiglia. Chiede cosa ci sarà per pranzo in quella giornata. Da subito la donna abbozza un sorriso, ma è solo per nascondere l’esasperazione, perché dopo si volta di spalle e piange: le lacrime sono una vergogna e la fame non è solo non avere da mangiare, ma è anche morire!
La vergogna di non avere da mangiare si traduce a non essere capace di produrre abbastanza per il proprio sostentamento. Vuol dire non essere degno di vivere in questo mondo, ma quella donna si sente degna, eccome! La sua battaglia dura tutti i giorni della sua vita. I suoi figli saranno meno sfortunati di lei se lei non mollerà. E lei non abbandonerà questa lotta. I suoi figli si vendicheranno della morte, rivendicheranno la vita!
E’ così che nasce l’orgoglio del brasiliano.
Diventa calciatore per togliere dalla fame madre, padre e fratelli minori. E’ così che nascono i “fenomeni” sportivi che diventano miti mondiali. Nei loro paesi sono conosciuti anche per la carità verso altri bambini, e fanno campagne dì sensibilizzazione, e lottano per non perdere la fama, lavorando con i propri muscoli: l’unica loro vera ricchezza!
Racconterò dell’altra faccia di questa moneta. Perché vivere tra i canarini vuol dire anche studiare, concludere cicli universitari, ingegnarsi per entrare nell’hall degli intenditori in tante materie classiche, essere politici combattenti per l’uguaglianza del popolo, fare i giornalisti per denunciare le ingiustizie…. Questa schiera è nascosta dalle brutte notizie che corrono il mondo.
Ci sarebbe tanto da fare per vivere meglio tra i canarini. Comunque, sono molto ricettivi con chi arriva per ammirare i loro colori e le loro prodezze. Ingenuamente aprono le loro porte e accettano le nuove culture, le nuove abitudini, i sapori dei piatti sconosciuti, l’arte europea e la ricchezza promessa dei nordamericani. Non sanno che tutto ciò serve ad estinguere la loro anima e che presto questo paese diventerà una succursale globale, dove trovare un po’ di tutti i paesi super industrializzati.
I miei compaesani canarini sono creduloni. Mi riconosco anch’io, straniera tra gli stranieri, desiderosa di tornare. Magari, potessi insegnare loro come si vive da aquile fiere e orgogliose predatrici, senza mai, però, perdere le loro qualità di persone per bene. Si fa presto ad imparare ad usare unghie e gomiti… ma bisogna saper restare umani.
Se proprio non posso far niente per cambiare, mi tingerò il cuore di colore giallo canarino: dolce, caldo e sapientemente autentico.
Cercherò il sole e l’abbraccio dell’amico nostalgico che mi aspetta con un largo sorriso, per poi raccontarmi tra una “batida” e l’altra, che lì, purtroppo, ancora si muore di fame, si muore da brasiliani!


La dove gli spazi sono ampi e si può volare….
Dove la terra è abbondante e di tutto si può piantare……
Dove nasce una bandiera dai colori della natura
E la gente è fiera anche se non sembra averne molta cura!
Impari i ritmi del samba c la sua poesia
Ti piace il caldo di questo emisfero
Ma temi la fame, la miseria e la tirannia
Altri ricordi del continente nero.
In tutta libertà cresci voli e canti,
anche se non sei del posto e ti chiamano “straniero”
vivi senza tanti rimpianti
perché ormai sei un “canarino” vero!

mercoledì 9 maggio 2007

Corpo e anima

Il mio corpo vive
grazie alla mia anima.
Bado a lui affinché l’anima mia
possa continuare il cammino
marcato dal Divino
e scelto da me.
Ho il potere di condurre
il mio corpo dove voglio
ma il Divino ha il potere
di portare la mia anima
quando vorrà.
Senza che io sappia.
Senza che io sappia quando,
continuo il mio cammino
cercando di arricchire questi passi
tracciati dalla mia volontà
e dalla tragedia di alcuni eventi.
Il mio corpo come uno scrigno
al quale tutti i giorni riservo
un po’ del mio tempo
per lucidare qualcosa
simile alle pietre
brillanti e metalli,
tutto quanto è prezioso che conservo
nella memoria del cuore.
Ricordare rende vita
a ciò che il tempo
ha spento di brillantezza
ed eternizza altre vite
che sono passate dalla mia.
Devo portare questo corpo lontano da qui.
Devo portare la mia anima dove vuole stare.
Insieme ad altre, tesori di altri corpi
che ho imparato ad amare
nella distanza
e nella nostalgia.
Grande tesoro
che nessuno può visitare
è l'anima mia
e il mio corpo
un grande altare.

Occhi e cuore

Quello che gli occhi vedono non è essenziale al cuore.
Ciò di cui il cuore ha bisogno è inutile agli occhi.
Gli occhi guardano e il cuore vede.
I miei occhi, che non hanno visto quasi mai,
sono stati aiutati dal cuore.
Oggi il mio cuore mostra ai miei occhi
tutto ciò che vogliono vedere.
Oggi i miei occhi vedono
solo quanto il mio cuore desidera:
che io non apra più gli occhi
alle cose che gli rendono infelici.
Il mio cuore è felice
perché ho imparato a vedere
oltre a quanto i miei occhi possono vedere.
Ed i miei occhi sono altrettanto felici
perché sono l’orizzonte del mio cuore.
Occhi e cuore sono distanti
ma non i miei.