giovedì 26 aprile 2012

Uccidimi di Ana Maria Sandu (nella traduzione di Ileana M. Pop) edito da Aisara


Ramona vive a pensione da una gentile signora con la quale convive in un clima di intimità e amicizia, ma la serena convivenza si trasforma presto in un incubo, e quella casa così accogliente in una prigione popolata di fantasmi e allucinazioni. Un luogo situato in quel labile confine fra lucidità e follia.  "Io sottoscritta Ramona Petrescu, nata il 12 aprile 1981, dichiaro che la sera di giovedì 22 settembre ho perso la ragione e ho ucciso una donna di nome Veronica Manea,  di anni settanta,  residente a Bucarest, in Strada Domenii 76. Preciso inoltre che tra me e la signora Manea non c’era alcun grado di parentela."  
“Dalla finestra, che dava su un cortile interno, vedeva l’appartamento più luminoso della terra. Quello con le vetrate dal soffitto al pavimento e una gran quantità di piante rampicanti.  A volte vedeva la ragazza che ci abitava e le veniva da andare alla sua porta a chiederle  se una casa possa rendere più felici, almeno un po’..
ANA MARIA SANDU (Târgu Jiu, Romania, 1974), scrittrice, poetessa e giornalista, debutta nel 2003 con un’opera sulla sessualità e la femminilità, nominata al premio “România Literara” come miglior esordio e al “Premio aspro” come miglior esperimento letterario dell’anno e pubblicata in Francia con il titolo L’écorchure (Chemin de Fer, 2010).

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