Nelle pagine di questo libro sfilano individui che, come tutti noi, hanno
partecipato alla divina lotteria e hanno perso. Fin dall’antichità il loro
passaggio ha incuriosito quell’umanità che è stata più fortunata. Erodoto e
Plinio ne parlano nei loro scritti, mentre Aristotele, non senza malizia, li ha
definiti lusus naturae, tracciando quel parallelismo tra orribile e moralmente
cattivo poi ripreso dei padri della Chiesa. Freaks presenta una carrellata di
prodigiosi individui: nani acondroplasici, uomini con la coda, donne barbute;
si raccontano le loro vite circensi, la loro miserabile esposizione o le loro
maestose prodezze. I “fenomeni da baraccone” sono sempre stati sfruttati da chi
ha fatto della loro esibizione una lauta fonte di ricchezza, e Barmun non fu
certo l’unico imprenditore che, mentre annunciava il suo spettacolo contando i
milioni che riusciva a guadagnare, con un sorriso in volto commentava che ogni
minuto nascono degli imbecilli da poter ingannare con i suoi trucchi. Oltre a
narrare le straordinarie vite di questi personaggi che hanno ispirato scrittori
e cineasti, nel libro vengono rintracciate le radici biologiche che hanno
prodotto le loro singolarità, le mutazioni genetiche che spiegano o tentano di
chiarire le cause della loro cosiddetta mostruosità. Tra loro e il resto
dell’umanità esiste solo una minuscola porzione di Dna modificato da
imprevedibili mutazioni. La nostra vita dipende dalla volubile e capricciosa
successione di questi acidi nucleici. Tanto fragile è la nostra presunta
normalità, tanto labile la nostra plausibile mostruosità. Tra i personaggi:
Joseph Merrick, l’Elephant Man del film di David Lynch; Julia Pastrana,
l’irsuta ballerina che dal Messico arrivò a esibirsi a Mosca; Johnny Eck, il re
dei freak, e il principe Randian, il torso umano, entrambi protagonisti del
film Freaks diretto da Tod Browning nel 1932.
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