A pochi chilometri dalla Puglia,
abita il medio-piccolo Montescaglioso, che non fu solamente la terra della
lotte per la terra, delle battaglie che videro morire Giuseppe Novello, ma è
più recentemente stato persino il paese della "quinta mafia".
Un'illegalità assoluta e organizzatasi a pieno che accanto a Ginosa e quindi a
poche ondate di respiro e traffici da Taranto e da Brindisi si confrontava e
confabulava con la Sacra
Corona Unita. Ed è la storia e il volto odierno della Scu che
la giornalista, redattrice di Repubblica, Maria Chiarelli spiega nel potente e
spietato saggio dedicato proprio ai "camaleonti della criminalità
italiana". Perché se la storia di questa "quarta mafia" ci dice
che a inventarla quale contraltare e 'difesa' dalle visitine della camorra al
suolo sociale pugliese fu "nonno" Giuseppe Rogoli, l'attualità ci
dice che come per ogni forma d'oppressione organizzata non è possibile tendere
il velo della tranquillità nell'osservazione - magari semplicemente pensando
che il calo dei morti ammazzati voglia dir calo delle attività illecite. Ma
questo è niente. In quanto dovrebbe essere un'acquisizione almeno di quanti
hanno letto documenti e materiali decisivi che illustrano passaggi vitali di
camorra, 'ndrangheta e cosa nostra: si pensi, per fare piccolissimi esempi, al
citatissimo "Gomorra" del Saviano nazionale, ad "Alveare"
dell'impeccabile Giuseppe Catozzella e al viaggio "Sulla strada per
Corleone" della tedesca Petra Reski; giornalisti, ognuno di questi, che
tanto hanno dato alla conoscenza di molti ingombranti dettagli ed elementi
costitutivi delle mafie. Come sempre e accaduto, infatti, la Scu e le altre sue sorelle
territoriali sono partite e ripartire dal traffico di droga senza dimenticare
l'importanza delle sigarette a contrabbando. Dove, insomma, si deve fare la
base solida, in aggiunta e associazione con la gestione di video-poker e
similari, di carta-moneta da investire e ripulire nelle aste giudiziarie
drogate dalla corruzione e nella modernissima corsa per lo smercio della laccata
green economy (pale eoliche, pannelli solari ect.). La bravura maggiore di Chiarelli e di
non stordire il racconto per il tramite delle invasioni della materia
giudiziaria. Anzi le carte danno altra narrazione, se possibile. Quindi
l'asciuttezza della prosa giornalistica ottimante s'accorda alle tensioni
sentimentali che alcune brutalità di contenuto offrono. Si legga, per dire,
quel passaggio descrittivo dell'abbattimento d'un pargolo dalle braccia della
madre. Altro che mafia poco pericolosa.
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