sabato 14 novembre 2009

L'ennesimo muro della vergogna

Lunedì 9 novembre mi sono cimentata a scrivere una poesia sulla libertà. Ciò che mi ha ispirato non è stato un sentimento di sollievo, anche se il muro di Berlino non esiste più. Mi ha ispirato parlare proprio della libertà dell'uomo, che non mi sembra conquistata del tutto, nonostante gli enumeri festeggiamenti. Non l'ho ancora finita e non so se la finirò.
A volte mi faccio convincere che l'essere umano abbia toccato il fondo, invece mi accorgo che la mente dell'uomo non ha proprio limiti ed è capace di tutto. ecco perché alcuni si credono dio, indipendentemente dalla religione che professano. Credono di avere il potere sugli altri e commettono crimini che ancora devono essere dettati come tali. Mi viene naturale poi pensare che in qualche parte del mondo può esistere un altro Hitler di turno che, senza clamori, sta tramando un'altra "purificazione della razza".
Proprio quando facevo questo ragionamento, mi capita di leggere un articolo di Stefano Salvi sul periodico Vanity Fair della settimana scorsa - pensate all'ironia: in copertina si parla di vampiri e dei film sui vampiri molto in voga in questo momento -, che mi lascia sconvolta. Pochi sanno, ma esiste un altro muro, simile a quello di Berlino, anzi molto peggio, che da circa trent'anni sottomette un popolo intero all'isolamento e a delle atrocità che non riesco proprio a definire. Trattasi di un muro costruito nella parte nord occidentale dell'Africa, in pieno deserto del Sahara. Stà lì, ma la maggior parte delle persone non sa della sua esistenza. E quelli che sanno non fanno nulla per cambiare le cose. E' lungo 2.700 km ed è vigilato da 160 mila soldati. Mentre veniva festeggiato il 9 novembre, nell'emisfero africano, con la consapevolezza dell'ONU - che da anni ha inviato sul campo una commissione concepita per questa missione, a favore della povera gente del luogo - il popolo Saharawi subisce ogni sorta di castrazione, anche materialmente parlando. Uomini adulti vengono rapiti e massacrati dopo infinite torture. Donne adulte, meglio se incinte, vengono picchiate a sangue, bastonate fino a morire, perché i loro figli non devono venire al mondo.
Stefano Salvi ha spiegato molto bene su quell'articolo, e tutto può essere meglio compreso vedendo il suo video, seguendo il suo percorso sul posto, dove lui è stato e ha ripreso, documentato, intervistato tutte le persone coinvolte in questo martirio quasi sconosciuto. Questo è un altro Muro della Vergogna. E quale altro nome potrebbe essere dato?
Sono entrata nel sito www.stefanosalvi.it ,voglio sostenere questa causa, mi sono iscritta alla petizione promossa da Salvi e aggiungo alle mie finestre un'immagine che non ha bisogno di fotografie. Serve solo a guardare il mondo con gli occhi della coscienza, che non vuole rassegnarsi alle ingiustizie che continuano a perpetuarsi in questa faccia della terra.
L'uomo, essere dominante del pianeta, dotato di una tale intelligenza che gli permette di scoprire l'acqua sul satellite lunare e di fare scoperte scientifiche per salvare il prossimo dalle malattie più gravi, paradossalmente continua a distruggere, imperturbato, tutto ciò che è vivo e lo circonda, per il semplice gusto di dire: "Io ho il potere nelle mie mani."

lunedì 2 novembre 2009

Addio Alda Merini. Grazie Alda Merini

Addio poetessa della vita. A me, donna, lasci il vuoto. Lo stesso vuoto che c'era in te per la mancata comprensione, per la colpa di essere donna e allo stesso tempo essere tutto.
A te offro un riconoscimento che viene da un uomo speciale, un poeta speciale, che mi sta molto a cuore, che ha sempre nutrito il mio animo e mi ha resa più ottimista:
Carlos Drummond de Andrade.
Lui, delle donne scrive così:

"...Poichè la donna prima e dopo la Bibbia
è enciclopedia naturale,
scienza infusa, incosciente, avversa ai test,
folgorante nel semplice manifestarsi,
arrivato il momento.
Bisogna imparare dalle donne
le finezze finissime dell'amore.
L'uomo nasce ignorante, vive ignorante,
a volte muore tre volte
ignorando il suo cuore
e il modo di usarlo.
Solo la donna (come spiegare?)
capisce certe cose
che non sono da capire.
Sono da aspirare, come le essenze,
o neanche così.
Loro aspirano il segreto del mondo."
- tratto e tradotto da "Aos enamorados brasileiros"